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Nuova rissa fra detenuti, martedì scorso, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove il personale medico dell'infermeria dell'istituto penitenziario ha ricevuto diversi reclusi rimasti feriti. Si parla di circa quaranta persone coinvolte. L'episodio è stato reso noto dalla sigla sindacale del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, che denuncia una frequenza di casi del genere. «Non passa giorno senza registrare eventi critici particolarmente violenti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere», riferisce il segretario nazionale per la Campania del Sappe, Emilio Fattorello.
«Martedì - racconta - verso le 18, all'atto della conclusione dell'ora d'aria, per motivi ancora sconosciuti, è scoppiata una rissa tra i detenuti della quarta Sezione del Reparto Nilo, che ha coinvolto la quasi totalità dei ristretti (circa 40), che si sono serviti di oggetti contundenti come i piedi dei tavolini per scontrarsi.
Intanto, ha preso il via l'inoltro di una mole di notifiche destinate a oltre cento indagati della Polpen e loro difensori relative alla prima udienza del processo, fissata a novembre, per le violenze nel carcere ai danni dei detenuti. Pena nullità e rinvio dell'udienza in caso non vengano notificate a tutti i difensori, infatti tra le data del decreto che dispone il rinvio a giudizio e la data del processo deve intercorrere un termine non inferiore a 20 giorni. Il carcere sammaritano, infatti, è diventato tristemente noto alle cronache per i violenti pestaggi commessi dai poliziotti penitenziari ai danni di detenuti il 6 aprile 2020: per quei fatti sono stati rinviati a giudizio 105 tra agenti penitenziari, funzionari del Dap e medici.
Il Mattino