È stato attaccato da una vipera mentre lavorava i campi a Sessa Aurunca, un 41enne di origine romene ricoverato ora presso l'ospedale Cardarelli a Napoli. La vittima...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il 41enne, quindi, è stato accompagnato da un altro operaio agricolo all'ospedale di Caserta dove però si è riproposto lo stesso problema, costringendo i due lavoratori a rivolgersi a un terzo plesso ospedaliero. Daniel, questo il nome della vittima, è stato assistito nell'ospedale napoletano dove, dopo i primi accertamenti di pronto soccorso, è stato seguito dal centro antiveleni che fa parte dell'azienda sanitaria Cardarelli ed è un punto di riferimento regionale e nazionale per intossicazioni acute.
L'uomo, quindi, è stato sottoposto a prelievi e trattamenti specifici dopo i quali i sanitari del pronto soccorso diretto da Fiorella Palladino hanno ritenuto necessario il ricovero presso il reparto di osservazione breve del pronto soccorso, così da monitorare almeno per 24 ore il quadro clinico della vittima. Il 41enne era giunto nel presidio del Vomero con la mano colpita dalla vipera, molto gonfia ed edematosa e l'arto corrispondente che cominciava ad assumere lo stesso gonfiore. Le prime cure ospedaliere sono state d'urto al fine di evitare qualsiasi complicanza e ora l'uomo è strettamente monitorato e verrà dimesso solo quando tutte le analisi confermeranno l'avvenuta disintossicazione dal veleno del serpente.
«La priorità è stato intervenire subito per salvaguardare il quadro clinico della vittima attivando i protocolli del centro antiveleni - spiega Flora Verde, caposala del pronto soccorso al Cardarelli - dopo esserci assicurati dell'avvio del percorso clinico abbiamo provveduto ad allertare l'Asl Veterinaria a cui è stata consegnata la vipera catturata dagli operai agricoli e riposta in una bottiglia di plastica con dei buchi per consentirle la sopravvivenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino