Sette chili di marijuana e armi: presi in due a un posto di blocco

Sette chili di marijuana e armi: presi in due a un posto di blocco
CASERTA - Difficilmente questo fine settimana i giovani della movida aversana in cerca di sballo riusciranno a trovare «erba» da fumare. I carabinieri del Reparto territoriale...

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CASERTA - Difficilmente questo fine settimana i giovani della movida aversana in cerca di sballo riusciranno a trovare «erba» da fumare. I carabinieri del Reparto territoriale di Aversa, sezione radiomobile, coordinati dal capitano Daniele Girgenti e dal tenente Adolfo Donatiello, hanno, infatti, recuperato ben sette chili di marijuana e denunziato due persone che dovranno rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio oltre che di detenzione di armi. Queste le accuse per Pietro Chianese, 46 anni, originario di Castel Volturno, ma domiciliato a Trentola Ducenta e Tobia Ortodosso, 35 anni, di Parete.




Nella notte tra giovedì e venerdì, i due, nell’ambito di un servizio di pattugliamento del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati, sono stati controllati ad un posto di blocco mentre viaggiavano a bordo di un’autovettura. Data la circostanza dell’ora tarda ma soprattutto dal fatto che i due uomini evidenziavano sin da subito un non giustificato stato di agitazione, insospettiva i militari che, dopo aver controllato la vettura e i documenti, hanno deciso di eseguire una perquisizione personale e del veicolo.



Ed ecco che i sospetti si sono materializzati senza nemmeno tanto sforzo, trovando la propria fondatezza all’interno del bagagliaio della vettura. Ben sette i chilogrammi di marijuana rinvenuti. Da qui le perquisizioni presso le loro abitazioni. In particolare, in quella del Chianese, sono stati rinvenuti 3 bilancini di precisione, un’arma a salve modificata e priva di tappo rosso munita del relativo caricatore, nonché, 45 munizioni con ogiva in piombo, il tutto, naturalmente, sottoposto a sequestro. I due arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti al carcere di Poggioreale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino