Villa Literno. La storia di Antonio: «Vivo con la Sla, chiedo aiuto per mia madre anziana»

Antonio Tessitore
«Ho la Sla, non posso assistere anche mia madre, io davvero non posso». Antonio Tessitore parla grazie a un computer con il controllo dei soli muscoli oculari. Antonio...

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«Ho la Sla, non posso assistere anche mia madre, io davvero non posso». Antonio Tessitore parla grazie a un computer con il controllo dei soli muscoli oculari. Antonio è il presidente dell’Aisla di Napoli e Caserta, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che ha rubato la mobilità del suo corpo, ma non la vitalità della sua mente, attiva e geniale. Il problema di Antonio, però, non è la sua condizione fisica: vive con la madre anziana che da qualche mese non è più autosufficiente e ha bisogno di assistenza, aiuto, sostegno. La donna è seguita solo un’ora al giorno da un sanitario affidato dal Comune di Villa Literno: «Troppo poco - spiega Antonio - io non posso muovermi». Antonio, infatti, è obbligato a spostarsi con una sedia a rotelle e con un respiratore. Accanto a lui ci sono volontari e specialisti: angeli custodi a tutti gli effetti. Il paradosso, però, è evidente. Se fosse stato forte e autosufficiente, l'avrebbe curata lui la sua mamma, con tanto amore. Ma da qualche anno quel giovane che adorava le moto e la libertà è costretto a viaggiare solo con la forza della mente. Amante della vita e scrittore, Antonio. Due anni fa ha pubblicato un libro che ha riscosso grande successo.

Il protagonista di questa storia di Villa Literno è ancora una volta lui. Antonio Tessitore spiega apertamente la sua ansia: «Sono necessarie più ore di assistenza per mia madre». Ma chi può garantirle? Il Comune chiede lumi all’Asl, l’azienda sanitaria indica di nuovo il Comune. Al centro c’è il diritto alla salute. E mentre passa il tempo a causa di questo valzer di responsabilità, l’anziana continua ad avere solo un’ora di servizio domiciliare. L’appello di Antonio è rivolto alle istituzioni, affinché lui possa vivere serenamente la sua vita senza il peso di ulteriori incombenze. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino