Dall'oreficeria Veccia di via Mazzini a Caserta, nel cuore della città della Reggia, all'Apple Store di via Alois, fino ai negozi di articoli sportivi, come...
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L'indagine ha avuto origine da 17 furti, consumati e tentati, posti in essere dallo scorso mese di settembre 2018 in banche, gioiellerie e negozi di telefonia, sia nel pieno centro di Caserta che in provincia.
Le indagini si sono concentrate, sin dal primo momento, su una serie di soggetti, provenienti dal campo nomadi di Giugliano in Campania, a carico dei quali sono state avviate attività tecniche. Dalle prime indagini è emerso il coinvolgimento di queste persone in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in danno di gioiellerie, istituti di credito e negozi di telefonia mediante la tecnica della «spaccata».
Dall'indagine, diretta dalla procura della Repubblica e delegata alla locale squadra mobile, è emerso che gli indagati, dopo aver individuato gli esercizi commerciali da depredare, attraverso ripetuti sopralluoghi, effettuati in pieno giorno ed in orari non sospetti, li raggiungevano, poi, di notte, con auto di grossa cilindrata, sulle quali venivano apposte targhe, rubate poco prima. I ladri entravano nei locali sfondando le vetrine con un ariete in ferro ed altri strumenti per lo scasso. Una volta all'interno, razziavano oggetti preziosi nelle gioiellerie, cellulari/tablet nei negozi di telefonia e casseforti negli istituti di credito. Le auto utilizzate erano dotate di motore 'truccatò per riuscire a sfuggire ad inseguimenti delle forze dell'ordine.
A novembre la squadra mobile, è riuscita a intervenire in flagranza di reato, riuscendo a bloccare e arrestare alcuni membri del gruppo, che avevano appena depredato un negozio di telefonia di Caserta. Nella stessa notte, è emerso che gli stessi avevano effettuato anche un furto all'interno di una Banca a Succivo. Le successive perquisizioni hanno consentito di trovare, nelle baracche del campo rom di Giugliano in uso agli indagati, televisori, telefoni cellulari, articoli di abbigliamento e scarpe, risultati rubati.
Sequestrati inoltre diversi oggetti preziosi di dubbia provenienza, su cui sono tuttora in corso ulteriori accertamenti e, vicino alle baracche, un grosso oggetto contundente in acciaio, impiegato per gli assalti. Fondamentali per le indagini sono state le immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza degli esercizi commerciali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino