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Avvenivano alla luce del sole. Davanti ai bar, ai negozi e anche nelle poche villette comunali della Valle di Suessola, a poche centinaia di metri dai bambini che giocavano indisturbati. Si tratta di centocinquanta episodi di cessione di cocaina, crack, hashish e marijuana, tutti avvenuti in strada e catturati dalle telecamere di videosorveglianza, alcune anche di proprietà privata. Ieri mattina, i carabinieri della Compagnia di Maddaloni, agli ordini del capitano Scollato e del tenente Di Donato, hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal tribunale di Napoli su richiesta della Dda, nei confronti di undici persone indagate per traffico e spaccio di droga.
Sono stati arrestati Luca Affinita, di 39 anni, residente nella frazione Ponti Rossi di San Felice, Alessio Biondillo, classe 77, residente in via Ponte Trave a San Felice a Cancello centro, Francesco Buono, classe 1992 di Airola, Andrea Di Caprio, classe 1980, residente in via Caruso a Santa Maria a Vico, Patrizio Fruggiero, classe 1984 e residente in via Forestale nella frazione di Talanico a San Felice a Cancello, Rino Gagliardi, classe 1979 residente in via Falda a San Felice a Cancello, Salvatore Napolitano, classe 1977, residente in via Napoli a San Felice a Cancello, Clemente Pelaggi, classe 1980, residente ad Arienzo, Clemente Saccavino, classe 1982 di Forchia, Nicola Salvatore, classe 1967 residente nei pressi di via Cappuccini ad Arienzo, Mirko Piscitelli, classe 1992 (finito ai domiciliari).
L'operazione, denominata «Happy Gate» è ancora in corso in quanto mancano ancora all'appello Alessio Biondillo ritenuto a capo della banda, e il suo braccio destro Luca Affinito. Quest'ultimo, ancora irreperibile fino a ieri sera, qualche giorno fa è partito per le vacanze in una località molto rinomata del Salento. Dai filmati delle telecamere è emerso che durante la cessione alcuni degli arrestati riscuotevano i soldi e poi portavano l'incasso direttamente a Biondillo che, solo periodicamente, spartiva il ricavato. Sia Biondillo che Affinita furono incastrati anche nel 2016. Entrambe condannati furono accusati di spaccio in prossimità di una scuola di danza e di un ufficio postale. Anche in quel caso, le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli si basarono su riprese video. Sono state calcolate 400 cessioni di stupefacenti, tutto in un solo mese di indagini.
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