Strage di tartarughe sul litorale Domizio: tre animali morti in un giorno

Strage di tartarughe sul litorale Domizio: tre animali morti in un giorno
Neanche il tempo, a Castel Volturno, di festeggiare per l'incoraggiante segnale ambientale restituito dalla tartaruga marina che, venerdì notte, aveva deposto novanta...

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Neanche il tempo, a Castel Volturno, di festeggiare per l'incoraggiante segnale ambientale restituito dalla tartaruga marina che, venerdì notte, aveva deposto novanta uova sulla spiaggia del Villaggio del Sole che, domenica, è stata la giornata orribile per le Caretta Caretta che nuota nelle acque della costa domiziana. Tre gli esemplati ritrovati privi di vita sul Litorale domitio. Fenomeno tristemente noto dovuto, probabilmente, alla pesca, troppo impattante per l'ambiente.



Nelle prime ore della mattina alla guardia costiera locale arriva la segnalazione di un rettile marino morto spiaggiato sull'arenile della località d'Ischitella. Gli agenti in tuta bianca coordinati dal comandante Mario Pellegrino si recano sul luogo della segnalazione nei pressi della Torre di Patria e trovano una tartaruga di una lunghezza stimata di settanta centimetri con un evidente colpo subito sul guscio, probabilmente causato dallo scontro con il fondo di una qualche imbarcazione. Contemporaneamente, alla guardia costiera di Mondragone del comandante Mascolo squilla il telefono e viene segnalata una seconda tartaruga marina trovata morta sulla costa casertana. La carcassa si trova sulla spiaggia di Baia Domizia, e anche questo animale, di una lunghezza probabile di un metro, ha un chiaro colpo sul carapace. L'azienda incaricata dall'Asl di prelevare i rettili morti è avvisata dalla guardia costiera e arriva sulle due spiagge per caricare le tartarughe. Neanche il tempo di completare i relativi verbali che la locamare deve intervenire per la terza segnalazione, questa volta sulla spiaggia della località di Fontana Bleu, dove il mare ha appena restituito i resti di una Caretta caretta in evidente stato di decomposizione. Insomma, in brevissimo tempo il territorio litoraneo casertano passa dalla festa allo sconforto per le speranze di recupero ambientale.


Nello specchio d'acqua dinanzi alla riviera domitiana, come certificano studi e ricerche della stazione zoologica di Napoli, nuotano centinaia di tartarughe marine, di quelle che solitamente si incrociano nei mari incontaminati del Sud del pianeta. Ma sono decisamente troppe quelle che vengono periodicamente trovate prive di vita sul Litorale. Nel solo tratto di Castel Volturno la triste conta dal primo gennaio è aggiornata a ventiquattro esemplari morti. 

Sotto zona per la preoccupante moria di tartarughe marine è la pesca, evidentemente troppo impattante con l'ambiente. Nel mare casertano, essendo molto pescoso, oltre che ai pescherecci di armatori locali si incrociano quotidianamente anche flotte provenienti da Torre del Greco e Torre Torre Annunziata, ma anche da Gaeta e Formia. Tanti navi e purtroppo per la sostenibilità del mare pochi controlli. Questa condizione favorisce l'illegalità dei pescatori più spregiudicati, che pur di aumentare profitti non si preoccupa delle conseguenze terribili sull'ambiente delle attività non consentite, prime fra tutte, la pesca a strascico e con tubo turbosoffiante, spesso praticate sotto costa dove nuotano o riposano anche le Caretta caretta. Una di loro l'altra sera è riuscita a scampate le tante insidie e a depositare le uova. Tante altre sono meno fortunate, ma così non va per niente bene. 

 

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Il Mattino