Caserta. Alcuni testimoni dicono di averla vista al telefono qualche istante prima del volo nel vuoto, dal terzo piano del Palazzo reale di Caserta. Una donna, dipendente...
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La scena
Ha ancora negli occhi l'orribile scena della donna suicida dalla finestra della Reggia, il funzionario del sito Unesco Vincenzo Mazzarella, storico dell'arte ed esperto del «bello». Ma di «bello» oggi ha visto ben poco. «Ero uscito dall'ascensore al terzo piano - racconta con il tono di voce rotto dall'emozione - dovevo recarmi negli uffici
della Direzione Museale quando ho notato quella donna vicino alla finestra con la testa bassa, non so se stesse leggendo qualcosa o stesse parlando a telefono o inviando messaggi; c'erano anche altri due dipendenti, tra cui un custode, che erano lì di passaggio. Mi sono girato verso di loro, a quel punto uno dei due ha cercato di andare verso la donna, mi sono anch'io girato verso di lei e ho visto che si era gettata. È stata una cosa drammatica, il cui ricordo resterà sempre vivo nella mia mente». Un dipendente della Reggia nonché sindacalista, Carmine Egizio, spiega che «nell'atrio subito dopo l'ascensore, fino ad un anno fa, c'era una postazione fissa con i custodi, uno la mattina e due per il turno pomeridiano; controllavano che chi accedesse, sapesse dove andare e non si perdesse nei tanti corridoi per recarsi agli uffici amministrativi della Sovrintendenza o alla Biblioteca. Inoltre controllavano anche che le finestre restassero chiuse, cosa che non è avvenuta stamani, quando la donna totalmente indisturbata si è potuta avvicinare alla finestra, probabilmente aperta, e si è gettata. Forse la tragedia si poteva evitare» conclude.
Il Mattino