Termovalorizzatore ad Acerra, è lotta per i ristori a San Felice a Cancello

Il Comune invoca la modifica del regolamento regionale

La riunione
Contributi derivanti dalle attività del termovalorizzatore di Acerra: il Comune di San Felice a Cancello, oltre a chiedere l’ingresso a pieno titolo...

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Contributi derivanti dalle attività del termovalorizzatore di Acerra: il Comune di San Felice a Cancello, oltre a chiedere l’ingresso a pieno titolo nell’osservatorio ambientale istituto dalla Regione, invoca la modifica del regolamento regionale, che prevede appunto ristori a chi in linea d’area si trova a una distanza massima di un chilometro e mezzo dal sito in questione. Ed è così che, dopo aver calcolato il percorso, è venuto a galla che la frazione di Cancello Scalo è fuori di soli trecento metri quadri dai canoni fissati nel regolamento (direzione zona Gaudello).  «È pur vero che si tratta di una misura favorevole alla quale possono partecipare tutti i comuni limitrofi - dice l’assessore Antonella Morgillo che ha preso parte anche a un incontro ad Acerra per dire no alla quarta linea – ma bisogna fare in modo che tutti possano usufruire di questa possibilità e che i proventi non vanno solo ed esclusivamente al territorio che ospita il termovalorizzatore. Proprio per questo motivo, il sindaco Nuzzo ha firmato una richiesta indirizzata al Comune di Acerra e per conoscenza alla Regione Campania, di modifica del regolamento. È stato usato un criterio illogico ed irrazionale e ora vogliamo che venga modificato il regolamento. San Felice a Cancello vuole rientrare in una logica di misure cautelative e lotteremo per portare a termine questa nostra battaglia».

Questo tipo di discorso fu avviato nel 2008 dall’allora sindaco Pasquale De Lucia ma poi finì nel dimenticatoio. Ora il Comune ha deciso di seguire questa strada per far cassa in quanto ogni tonnellata di rifiuti bruciata nel termovalorizzatore, è pari a sette euro per chi usufruisce del ristoro.
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Il Mattino