Dopo il sequestro dei pozzi utilizzati per uso domestico e irrigazione e risultati contaminati dall'arsenico, arriva nell'ex area industriale Saint Gobain, compresa tra la...
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Sostanze già presenti nella falda, come accertato nella prima fase dell'indagine, che a febbraio scorso aveva portato al sequestro dei 12 pozzi contaminati, dove è emersa la presenza di circa 9000 milligrammi per litro di arsenico, una «quantità abnorme» per il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone (la soglia legale è di 10 mg). Sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Caserta e quelli del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale a realizzare le indagini ed eseguire i sequestri. L'area dove sono stati sequestrati i pozzi e i terreni contaminati era nota negli anni '60 e '70 come la «piscina rossa»: vi era infatti una cava, sul cui fondo ristagnavano liquami contenenti arsenico e altre sostanze chimiche, residui dell'attività di lavorazione del ferro e del vetro, nei pressi dell'industria Saint Gobain.
«L'inquinamento della zona - disse a febbraio la Troncone - è la conseguenza dell'attività industriale posta in essere dall'opificio Saint Gobain dal 1958, quando l'area era a vocazione agricola, al 1988, quando l'azienda fu dismessa».
Il Mattino