Neutralizzare un incendio boschivo, evacuare una zona in pericolo, intervenire in teatri di catastrofi naturali e contrastare i reati ambientali ora potrebbe diventare più...
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Il FFAS, che si basa sulla tecnologia digitale della realtà virtuale utilizzata per i serious games di derivazione militare, è costituito da una sala dove si riproducono gli ambienti e gli scenari di intervento come gli incendi boschivi, ma sono già in fase di modellazione e virtualizzazione anche altri scenari che interessano il dissesto idrogeologico, i rifiuti e l'inquinamento. «Siamo orgogliosi di ospitare questo simulatore - sottolinea Antonio Zumbolo, responsabile del Centro di formazione nazionale CFS di Castel Volturno - in un territorio dove abbiamo diverse problematiche di natura ambientale e che può essere di supporto anche alle attività di indagine e quindi per tutte le attività di addestramento del personale impegnato nel contrasto ai crimini ambientali».
Il sistema FFAS è composto da una «sala immersiva» di 24 metri quadri dove l'addestrato attraverso un avatar diventa protagonista dell'azione proiettata in uno schermo di 8 metri di circonferenza, da una sala regia e da circa 20 postazioni di lavoro da cui si possono interpretare i vari ruoli degli interventi: autisti di veicoli e piloti di aerei. Poi ci sono «delle sale debriefing» per pianificare e verificare le simulazioni.
«Con questa iniziativa - spiega Marco Di Fonzo, responsabile Nucleo investigativo centrale antincendio boschivo CFS - si aumenta la capacità di contrasto ai crimini ambientali garantita dalla Forestale».
Il Mattino