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Una nefrectomia radicale. Il nome complicato corrisponde a una delicata asportazione dell'intero rene e del tessuto adiposo circostante. L'operazione viene eseguita quando non è possibile lasciare un rene.
Ma dopo questo intervento, Nunzia Nobis, 43 anni, affetta da severa calcolosi renale, è morta. E' successo un anno fa. Ora, il magistrato Liana Esposito che indaga sulla sua morte - la donna era originaria di Trentola Ducenta - ha chiesto il rinvio a giudizio per tre medici indagati dell'ospedale Cardarelli.
L'accusa, pesantissima, è di imprudenza e imperizia. Il pm ha chiesto, dunque, un processo per i camici bianchi Clemente M., Andrea O. e Paolo F., di Napoli e Pozzuoli. La famiglia della donna - residente a Cardito , ma originaria di Trentola Ducenta- è rappresentata dai legali Mario Griffo e Davide De Marco.
Una morte che ha sconvolto la vita di un'intera famiglia: il marito della donna ora si prende cura dei suoi tre bambini, ma non può rassegnarsi alla morte della moglie. Un decesso improvviso e non previsto in seguito a un intervento delicatissimo. Gli avvocati sono intenzionati a far emergere la verità sul decesso di una giovane donna, bella e solare, che doveva sottoporsi a un intervento considerato delicato. L'udienza è stata fissata per il 5 luglio davanti al gup di Napoli, Ida Rossetti. Sarà lei ad avere l'ultima parola.
L'inchiesta tutta napoletana ha ripercorso tutte le varie fasi della degenza e dell'operazione.
In realtà, pare che la donna sia stata operata dopo una settimana di ricovero in ospedale: il sospetto è che la sua morte sia legata a un errore medico. Perchè i medici hanno atteso tanto per operarla? Intanto, sotto i riflettori della procura di Napoli c'è l'operato di tre camici bianchi dell'azienda ospedaliera di Napoli di rilievo nazionale. Si tratta del chirurgo e dei suoi colleghi che avevano preso in carico la donna nei giorni precedenti all'intervento chirurgico.
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Il Mattino