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Avevano inventato, solo sulla carta, una società senza sede, del tutto fantasma, con una cosiddetta "testa di legno" quale amministratore della compagine per crearsi fiscalmente crediti da poter utilizzare a livello personale e presso terzi ma, grazie a un alert analizzato dalle fiamme gialle, un'inchiesta giudiziaria ha consentito di porre sotto sequestro oltre un milione e centomila euro. Crediti di imposta, in particolare, per interventi di recupero mai eseguiti di immobili con il "Bonus Facciate" sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Capua agli ordini del capitano Angela Piscitelli - su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata dal magistrato facente funzioni Carmine Renzulli, perché ritenuti frutto di una frode organizzata da un imprenditore edile.
L'indagine degli inquirenti sammaritani ha accertato che il costruttore campano ha prodotto una documentazione ritenuta falsa in relazione a lavori relativi ad immobili fantasma, che dunque neanche esistevano. Nella fattispecie, l'imprenditore è riuscito così a generare crediti di imposta che sono stati ceduti ad altri soggetti in buona fede, che avrebbero potuto a loro volta cederli o usarli come "moneta fiscale" per il pagamento di debiti tributari. Proprio per evitare questa possibilità, la Procura ha disposto il sequestro preventivo dei crediti al fine di tenerli congelati nei cassetti fiscali dei soggetti coinvolti.
Quello dei bonus facciata e tutte le pratiche annesse al suo iter è uno dei fenomeni tenuti sotto osservazione dalla Sezione criminalità economica (reati fallimentari, societari, bancari, tributari, misure di prevenzione) e altre forme di criminalità di impresa coordinata dal magistrato Antonio D'Amato che il 27 aprile ha ripreso possesso dell'incarico di Procuratore aggiunto. L'episodio oggetto del sequestro eseguito ieri, risale a un'indagine per frode ai danni dello Stato, avviata alcuni mesi fa dai militari delle fiamme gialle della Compagnia di Capua che, analizzando flussi e incrociando dati, sono riusciti a risalire all'operazione esclusivamente cartolare.
L'inchiesta, in particolare, segue di poco più di 6 mesi una indagine del tutto simile relativa ad una società con sede legale a Caserta che aveva scelto alcuni immobili da abbattere in un piccolo centro della provincia Benevento.
In sostanza, i lavori di abbattimento e ricostruzione degli edifici sarebbe avvenuta soltanto sulla carta. Collaudato ormai il sistema illecito che si cela dietro le agevolazioni previste dai bonus edilizi. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta con un costruttore che aveva ceduto, con l'opzione dello sconto in fattura, crediti di imposta fittizi ad un'azienda edile compiacente, gestita da un altro indagato, un imprenditore di 60 anni. I crediti - è emerso dalle indagini - erano relativi all'acquisto di immobili in provincia di Benevento da demolire e ricostruire grazie alle agevolazioni previste dal sisma bonus e dal superbonus 110 per cento. A partecipare al "sistema" anche un commercialista di 57 anni.
Il Mattino