È stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per sei mesi. Nessuna aggravante esclusa. Condanna pesantissima. L’imputato è Giovanni Calenzo,...
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Fu lui a dirigere le indagini, nella fase iniziale. Giuseppe Capraro, ucciso da innocente, era in quella abitazione e si apprestava a fare colazione con la sua compagna, l’ex moglie di Giovanni Calenzo (quest’ultimo difeso in udienza dall’avvocato Ernesto De Angelis), la mattina del giugno 2017. La donna era fuggita dal marito violento rifugiandosi fra le braccia del suo nuovo compagno. Il verdetto a carico di Giovanni Calenzo è stato pronunciato ieripomeriggio dalla Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanna Napoletano, a latere Alessandro De Santis. I giudici hanno confermato, seguendo la tesi del sostituto procuratore Alessandra Pinto, che l’omicida era capace di intendere e di volere, sancendo quindi la volontarietà del folle gesto.
Per questo i giudici oltre al carcere a vita hanno disposto per Calenzo anche una serie di pene accessorie tra cui l’isolamento diurno per 6 mesi e il risarcimento delle parti civili, assistite in giudizio dall’avvocato Gianluca Di Matteo. Prima del delitto, l’assassino scrisse una lettera in cui chiedeva scusa alla sorella e ai familiari per l’insano gesto, spiegando che si sarebbe ucciso. Voleva sterminare la famiglia. Per questo è stato anche condannato per il tentato omicidio della ex moglie e della figlia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino