Ucraina, da Caserta partono i volontari: «Pronti a difendere la patria»

Ucraina, da Caserta partono i volontari: «Pronti a difendere la patria»
Domani da Caserta partirà un pullmino con una decina di ucraini che andranno in patria ad imbracciare le armi e a combattere per «salvare la nostra Patria». Lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Domani da Caserta partirà un pullmino con una decina di ucraini che andranno in patria ad imbracciare le armi e a combattere per «salvare la nostra Patria». Lo annuncia padre Ihor Danylchuk, sacerdote punto di riferimento della comunità ucraina locale.

«È tutto bloccato, entrare in Ucraina è quasi impossibile - dice padre Ihor - ma con il nostro Consolato siamo riusciti ad ottenere i documenti per far partire questi uomini che vogliono difendere la patria. Putin ci chiama nazisti e pensa che noi capitoleremo, ma non è così, c'è un intero popolo che combatterà, anche se sappiamo che non possiamo da soli opporci alla Russia. L'Italia, la Francia, la Germania, gli Usa, devono aiutarci concretamente, non solo a parole». Il sostegno concreto è anche quello di tanti casertani che da ieri hanno manifestato la volontà di fare qualcosa per la popolazione ucraina.

«Numerosi cittadini vogliono aiutarci e ci portano alimentari, medicinali che poi verranno inviati in Ucraina ai nostri soldati e alla popolazione. Ieri - prosegue padre Ihor - ho incontrato il sindaco di Caserta che mi ha manifestato la vicinanza della città. È bello vedere questo senso di solidarietà, ci fa sentire meno soli, ma ripeto, abbiamo bisogno di un supporto di fatto che sia immediato. La situazione in Ucraina è gravissima, la gente si sente persa e abbandonata».

Per chiedere misure ancora più incisive, come l'espulsione della Russia dal sistema di pagamenti Swift, «stiamo anche pensando di attuare forme di protesta come lo sciopero della fame o anche uno sciopero dal lavoro; vogliamo far capire ai Paesi occidentali che non si può attendere, con la Russia la diplomazia non serve. Ricordo che c'è un memorandum firmato a Bucarest nel 1994 in cui l'Ucraina rinunciò al suo arsenale atomico inviandolo in Russia per lo smantellamento in cambio però di garanzie sulla sua integrità territoriale da parte di Russia, Usa e Regno Unito, e poi anche di Francia e Cina. Che fine hanno fatto questi impegni?».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino