Caserta, crowdfunding per lo spinoff per sensori da ponti, dighe e viadotti

Caserta, crowdfunding per lo spinoff per sensori da ponti, dighe e viadotti
Restano meno di 20 giorni per investire nella campagna di equity crowdfunding, in corso su CrowdFundMe - unica piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding,...

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Restano meno di 20 giorni per investire nella campagna di equity crowdfunding, in corso su CrowdFundMe - unica piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Private Debt) quotata a Piazza Affari - di Optosensing, lo spin off dell’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli (Caserta), che produce sensori e sistemi distribuiti in fibra ottica per il monitoraggio strutturale ad alta risoluzione.

Optosensing, titolare di tre brevetti, ha sviluppato una tecnologia di sensori in fibra ottica unica, in grado di monitorare, in tempo reale, la condizione strutturale di versanti in frana, ponti, viadotti, gallerie, dighe, gasdotti, cavidotti e utilizzabile anche in ambito aerospaziale, nella pesa dinamica dei vagoni ferroviari e nell’analisi strutturale di navi, piattaforme petrolifere e pale eoliche. 

La società realizza tre linee di prodotto: strumenti di misura, uno per il sensing distribuito (OSD1), un altro per le deformazioni integrali e per la piombatura in fibra ottica (FOSS), sensori in fibra ottica e un robot dedicato all’installazione automatica dei sensori in fibra sugli oleodotti. Tecnologie vendute in maniera B2B e B2C: può essere richiesta sia la fornitura dei singoli componenti (B2B), da parte di aziende installatrici, che la progettazione e la realizzazione di un sistema di monitoraggio che integri i prodotti con altre tipologie di sensori (B2C).

I sistemi Optosensing hanno il vantaggio di permettere la misurazione delle deformazioni e della temperatura su tutta la lunghezza della fibra ottica, mentre la maggior parte dei metodi tradizionali utilizza sensori “a punti”, tramite cui è possibile misurare la deformazione solamente in singole parti delle strutture. La fibra, inoltre, può essere utilizzata sia come sensore che come mezzo per trasmettere le informazioni. Lo spinoff universitario - che già lavora con i più grandi attori del settore delle infrastrutture italiani e internazionali, tra cui  MBDA (il consorzio europeo per la difesa di cui fa parte Leonardo), il colosso dell’acciaio ArcelorMittal, DG Impianti (Spa specializzata nell’ingegneria e costruzione di stabilimenti industriali), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’ Universita degli studi di Padova - è presente sui mercati italiano, bosniaco e della Cina continentale,  ha finora investito 1,5 milioni in progetti di ricerca e ha chiuso il 2020 con un fatturato di 400mila euro. 

Nel suo futuro prossimo prevede una quotazione su Borsa Italiana, o l’acquisizione da parte di operatori multinazionali del ramo oil&gas: secondo Igigroup, infatti, i sistemi in fibra ottica “offrono vantaggi per tutta la vita di un pozzo, dall’esplorazione alla perforazione e al completamento, fino alla produzione e alla gestione del giacimento”. Inoltre possono essere utilizzati per gli impianti eolici e geotermici. Il comparto in cui si colloca Optosensing è promettente: secondo le stime di Gartner, il mercato globale dei sensori in fibra ottica crescerà rapidamente con un tasso medio CAGR del 9,8% per i prossimi 10 anni. Inoltre, lo sviluppo delle strutture, in cui la fibra ottica potrà essere integrata anche per il monitoraggio continuo, renderà questa tipologia di sensori tra le più utilizzate nell’ambito del monitoraggio. I fondi raccolti su CrowdFundMe serviranno per implementare il marketing, incrementare la rete commerciale e rafforzare le relazioni con i clienti.

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Il Mattino