Vertenza Softlab, presidio fisso dei lavoratori davanti alla prefettura

Volantinaggio per sensibilizzare, annunciata per il 15 una manifestazione

Presidio Softlab davanti alla Prefettura
Dopo il presidio di venerdì scorso a Napoli all'esterno della sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, i lavoratori casertani dell'azienda Softlab hanno...

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Dopo il presidio di venerdì scorso a Napoli all'esterno della sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, i lavoratori casertani dell'azienda Softlab hanno avviato da oggi, e dovrebbe andare avanti per tutta la settimana, un presidio davanti alla Prefettura di Caserta con i rappresentanti delle segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms, per tenere alta l'attenzione su una vertenza che si trascina da anni; gli addetti, che venerdì hanno presentato una lettera al presidente della Regione De Luca esortandolo ad intervenire nella vertenza, chiedono certezze sul futuro e il pagamento di diverse spettanze arretrate, tra salari e quote di cassa integrazione di competenza dell'aziend. 

Per il 15 marzo è stata indetta una manifestazione che si terrà a Caserta e già forse da domani saranno diffusi volantini in città per chiedere la partecipazione della cittadinanza, delle forze politiche e dei parlamentari eletti sul territorio.  I circa 200 lavoratori Softlab sono tutti ex dipendenti della multinazionale americana Jabil, che ha il proprio stabilimento nell'area industriale di Marcianise.

 I sindacati parlano da tempo di "reindustrializzazione fantasma" - visto che gli ex Jabil finiti in Softlab hanno continuato a fare cassa integrazione come avveniva prima in Jabil, senza iniziare alcuna concreta attività produttiva.  Per il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco, "preso atto dell' inaffidabilità imprenditoriale della proprietà Softlab, non c'è tempo da perdere, tutte le istituzioni coinvolte, Mimit e Regione Campania, devono lavorare ad una soluzione che restituisca dignità al territorio e alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti".

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Il Mattino