Denunce, diffide, querele, la volante della polizia che arriva a scuola e procede all’identificazione dei protagonisti della storia e tanta, tantissima confusione. Si...
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L’inghippo era sorto venerdì. Alle due del pomeriggio una dipendente della scuola telefona a casa dei due bambini e chiede alla madre di mandare i nonni a riprendere i figli a scuola. La donna, che accudisce anche un bambino di pochi mesi, fa per recarsi di persona nel plesso. Arriva però il marito che, arrabbiato, dopo un mese di diffide ed esposti nei confronti del personale della scuola che più volte aveva telefonato a casa per richiedere l’accompagnamento dei bambini, chiama la polizia. Giunto alla Moro-Pascoli, i bimbi vengono lasciati andare da soli a casa - distante solo 300 metri - sotto la responsabilità del padre. Ma il genitore non si arrende. Incontra la preside e riferisce che si ribella alla deriva «burocratica e totalitaria» della scuola spiegando che «non esiste nessuna norma che imponga ai genitori di essere presenti fisicamente per strada dopo che sia superato il perimetro scolastico». Ieri, è scattata la denuncia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino