Un gruppo dedito a truffe ai danni di viticoltori italiani e sloveni è stato scoperto dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Gorizia....
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L'indagine, svolta dal 2013 al 2015, si è conclusa con la notifica agli indagati dell'avviso di conclusione delle indagini
preliminari. Il via era avvenuto dopo la denuncia del titolare di una azienda vitivinicola del Collio goriziano, il quale aveva subito il raggiro di un sedicente operatore economico della provincia di Caserta che gli aveva proposto, tramite e-mail, l'acquisto di vino confezionato, promettendo il pagamento alla consegna di 6.000 euro mediante assegno circolare. Al momento dell'incasso, il produttore ha scoperto che si trattava di un assegno rubato assieme ad altri 322 in una rapina a un portavalori.
I finanzieri, inizialmente con il coordinamento della Procura di Gorizia e successivamente - per competenza territoriale - di quella di Santa Maria Capua Vetere, ha consentito di individuare le aziende agricole frodate e di risalire all'identità dei truffatori, con intercettazioni telematiche e di tecniche informatiche avanzate. La truffa consisteva nell'inviare a numerose aziende agricole una proposta di acquisto di vino imbottigliato richiedendo il «listino» dei prezzi, mai contestato o trattato al ribasso. Successivi contatti telefonici proseguivano solo con i venditori interessati all'affare e che accettavano il pagamento con assegno circolare. Dopo la truffa, per non essere rintracciati, gli acquirenti chiudevano delle utenze telefoniche e le società utilizzate come paravento, intestate a nullatenenti o a cittadini extracomunitari non rintracciabili.
Con questo meccanismo sono state danneggiate almeno 20 aziende agricole del Friuli Venezia Giulia, italiane e del
Collio sloveno. È stato in occasione del raggiro a un viticoltore oltre confine che gli investigatori hanno potuto
recarsi nel luogo di consegna della merce, dove hanno colto in flagranza di reato i truffatori, identificandoli e sequestrando quattro bancali di vino del valore di oltre 10.000 euro. Dai successivi controlli sono emerse tra l'altro un centinaio tra cambiali e assegni ricettati e documentazione su altre truffe. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino