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Francesca Merola, direttrice della scuola privata «Le piccole pesti» di Casapulla fa scena muta davanti al gip, ma le due maestre, Valeria Eliseo e Anna Lucia Spina, puntano il dito proprio contro la linea di conduzione dell'istituto paritario e, quindi, contro la preside accusata di maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni in concorso con le insegnanti. È quanto trapela dagli interrogatori delle tre donne comparse ieri davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica.
La preside della scuola privata, assistita dall'avvocato Antonio Treppiccione, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma le due maestre, assistite dagli avvocati Giuseppe Stellato e Gennaro Ciero, si sono dichiarate delle «soldatesse» agli ordini della direttrice nonostante quanto accadeva sotto i loro occhi. Tra qualche lacrima ed ammissione, sottolineando che eseguivano dei meri ordini, le due maestre incensurate hanno in parte anche confermato quanto riferito dalle lettere anonime e da una ex maestra che lasciò l'incarico dopo aver visto quei maltrattamenti. Al giudice le due maestre hanno spiegato di essere state sottoposte a turni di lavoro massacranti, anche di dieci ore, peraltro - hanno sottolineato al giudice pagati 2,5 euro all'ora - e che questo avrebbe ridotto la loro capacità di controllo.
Schiaffi, urla, bimbi imboccati con violenza durante il pranzo o messi in punizione con le mani sulla testa e lasciati soli a piangere. E poi spintoni o trascinamenti a terra fra urla contro bambini di età fra i 2 e i 6 anni. Queste alcune delle pesanti accuse ipotizzate a carico delle maestre ma sono anche contestate omissioni su cura e assistenza (trattandosi di minori fino a 6 anni) e carenze igieniche nelle attività legate al cambio di pannolini o in mensa. I fatti risalgono alla fine di ottobre dello scorso anno, quando la madre di due bimbe che frequentano la scuola denunciò ai carabinieri i presunti maltrattamenti.
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Il Mattino