Visite mediche agli studenti e defibrillatori installati dalla «Casa della speranza»

I promotori e don Antonello
Entreranno in funzione venerdì (20 gennaio), gli ultimi quattro defibrillatori installati a Caserta il 27 e il 29 dicembre. La fondazione «La casa della...

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Entreranno in funzione venerdì (20 gennaio), gli ultimi quattro defibrillatori installati a Caserta il 27 e il 29 dicembre. La fondazione «La casa della speranza», dopo una sosta forzata dovuta alla pandemia, ha rilanciato il progetto patrocinato dal Comune di Caserta «Caserta città cardioprotetta». Il progetto consiste soprattutto in due attività, il primo fra questi è lo screening cardiologico dei ragazzi delle ultime due classi degli istituti superiori. «La presenza di defibrillatori negli angoli delle città è una realtà consolidata in altre zone, si pensi a Monte Carlo, come esempio. Le visite mediche negli istituti superiori sono mirate a scoprire la sindrome di Brugada - racconta Vincenzo Menniti, presidente della fondazione - una malattia geneticamente determinata che predispone al rischio di aritmie ventricolari maligne e può essere causa di morte improvvisa in giovani adulti con cuore strutturalmente sano». Una malattia subdola che si nasconde ed emerge all'improvviso. «Ad oggi i nostri medici hanno effettuato visite amnestiche ed elettrocardiografiche ad oltre 5.000 studenti», ha spiegato il presidente. Il secondo scopo è quello di creare una rete di defibrillatori nella città di Caserta, che possano, in caso di emergenza, essere strumento utile a salvare la vita a persone colpite da blocco cardiaco. Gli ultimi 4 defibrillatori sono stati posizionati nei pressi di 4 Parrocchie fra le più frequentate, dal Buon Pastore a San Bartolomeo nella chiesa della Nostra Signora di  Lourdes fino al Santuario di Santa Lucia. «Nel corso del 2024 contiamo di installarne altri 10», ha concluso Minniti. 

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Il Mattino