Caos Whirlpool: «Vuole chiudere in Campania, a rischio 800 posti di lavoro», Caldoro convoca i sindacati

Caos Whirlpool: «Vuole chiudere in Campania, a rischio 800 posti di lavoro», Caldoro convoca i sindacati
Whirlpool ha presentato al Mise il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, un'attività, ricorda...

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Whirlpool ha presentato al Mise il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, un'attività, ricorda Ficco, che «oggi danno lavoro a 5.150 lavoratori, riservandosi di presentare entro fine giugno un ulteriore piano di integrazione relativo alle altre funzioni impiegatizie, che attualmente occupano 1.400 persone». La multinazionale americana, «nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca, annunciando la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di 800 persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche».




«Il piano prevede di converso - spiega il sindacalista - la crescita di alcune fabbriche, in particolare quella di Varese dove si preannuncia un incremento occupazionale di 280 persone, e quella di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura».



La nota. I vertici di Whirlpool, spiega una nota, hanno presentato questa mattina al Ministero dello Sviluppo Economico il piano industriale che porterà alla completa integrazione con Indesit in Italia. All'incontro, presieduto dal Ministro Federica Guidi, hanno partecipato il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Teresa Bellanova e i sindacati. Il piano prevede, tra le altre cose, un investimento di 500 milioni di euro in quattro anni finalizzati alla Ricerca e Sviluppo, al rinnovamento delle piattaforme di prodotto e al miglioramento dei processi produttivi. Il progetto prevede anche un incremento dei volumi produttivi e il rientro in Italia di produzioni oggi presenti in stabilimenti esteri, ma, sottolinea il Mise, «riporta anche indicazioni circa il numero complessivo degli esuberi nelle attività produttive e di R&S, particolarmente significativi per il sito di Caserta». «Il Governo - si legge nel comunicato - ha preso atto degli aspetti positivi e certamente importanti sul fronte degli investimenti e dell'incremento dei volumi, ma ha al contempo espresso forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi, alcuni dei quali in aree del Paese già colpite da fenomeni di deindustrializzazione». Per questo motivo «il governo ha chiaramente ribadito di considerare questo primo incontro come l'inizio di un confronto che si svilupperà nelle prossime settimane», confermando «l'impegno a ricercare con le parti ogni possibile soluzione che consenta di rimuovere gli aspetti negativi del piano a cominciare dalle pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale».



La reazione. «Il ministro Guidi avrebbe dovuto prendere a calci nel sedere i responsabili della Whirlpool quando stamattina hanno comunicato al tavolo di concertazione al Dicastero la decisione di chiudere lo stabilimento Indesit di Carinaro». È durissima la segretaria generale della Cgil di Caserta Camilla Bernabei dopo l'annuncio della multinazionale Usa di chiudere entro dicembre prossimo l'insediamento casertano con i suoi 800 lavoratori che superano le 1400 unità con le aziende dell'indotto. La sindacalista è accorsa al sito industriale dove dalla tarda mattinata è in corso uno sciopero di tutto il personale; la mobilitazione, come dimostra il posizionamento all'ingresso da parte degli operai dei tavolini della mensa, sarà permanente. «Il fatto che al Ministero abbiano accettato senza dire nulla un piano del genere - prosegue la sindacalista - vuol dire che il Governo non ha alcun progetto di rilancio del Mezzogiorno. Ora attendiamo che i rappresentanti politici casertani si muovano concretamente; ci sono anche le elezioni, vediamo cosa succederà fino al 31 maggio».



I lavoratori. Sono stupefatti i lavoratori; la delegata della Uilm Antonietta Cerullo dice che «nei giorni scorsi non avevamo avuto alcun sentore di quanto sarebbe accaduto; non avremmo mai creduto che Caserta sarebbe stata nuovamente sacrificata». «Anche lo stabilimento Whirlpool di Napoli rischia la chiusura visto che i pezzi di lavorare sono 600mila e non ne arriveranno altri» spiega il delegato Fim-Cisl Lello Di Costanzo. Nello stabilimento Indesit di Carinaro circa il 50% degli 800 lavoratori è già sottoposto a procedura di cassa integrazione a rotazione; il ricorso all'ammortizzatore sociale fu deciso dopo l'accordo del 2013 - al timone dell'azienda c'era ancora la famiglia Merloni - in seguito al quale fu chiuso l'altro insediamento di Teverola. Da allora sono stati circa 200 gli esuberi; l'accordo prevedeva che arrivassero a Carinaro, dallo stabilimento marchigiano di Melano, 750mila piani cottura, ma da allora ne sono arrivati solo 250mila. «La decisione di Whirpool uccide definitivamente il territorio casertano» afferma il segretario casertano della Fim-Cisl Nicodemo Lanzetta.



Caldoro. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha convocato ad horas un tavolo con i sindacati campani. Sul tavolo la questione dei lavoratori della Whirlpool-Indesit. E su Twitter, Caldoro ha scritto: «Governo senta Regioni. Insieme strategie e piani per salvare lavoratori e stabilimento Carinaro/ Caserta».
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Il Mattino