A Sarno prima presentazione per «Re Pomodoro» di Mimì Rea

Una illustrazione di Daniela Pergreffi
Prima presentazione a Sarno per la ristampa di Domenico Rea sul pomodoro curata da Raimondo Di Maio, libraio-editore della Dante&Descartes partenopea. Il 26 gennaio alle ore...

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Prima presentazione a Sarno per la ristampa di Domenico Rea sul pomodoro curata da Raimondo Di Maio, libraio-editore della Dante&Descartes partenopea. Il 26 gennaio alle ore 10.30 nella cornice di Villa Lanzara del Balzo, dopo i saluti istituzionali del sindaco locale, Giuseppe Canfora e di quello di Nocera inferiore, Manlio Torquato, interverranno lo stesso Di Maio, il critico maccheronico Antonio Fiore, Sebastiano Martelli (Università di Salerno) e Matteo Palumbo (Università Federico II° di Napoli)”. Coordinerà Nicla Iacovino (Direttrice bibilioteca comunale di Nocera Inferiore). Lo scrittore partenopeo Domenico Rea (Nocera Inferiore 1921 – Napoli 1994) vincitore del Premio Strega con “La ninfa plebea (1992)” in un reportage fatto nel 1957 alla ricerca delle tradizioni culturali e gastronomiche della regione Campania, così definì il pomodoro di San Marzano, “è lungo, nervoso, costoluto.


L’unico che non si frantuma nella lavorazione; al contrario, si mantiene intero e, per così dire, vivo nel barattolo. Soltanto con esso si può ottenere un pelato di alta qualità e supremo sapore”. Ora Raimondo Di Maio libraio editore di Mezzocannone ripopone questo testo come strenna, “Re Pomodoro (pagg. 44, euro 8; Dante&Descartes)”, nella sua cura e con le luminose immagini artistiche di Daniela Pergreffi che dal 2006 insegna all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ed è attualmente docente di I Fascia di Illustrazione. Domenico Rea, con la libertà dell’«autodidatta di talento» e la consapevolezza della validità del proprio disegno, compose un ispirato racconto-saggio, 'Re pomodoro', testo letterario capace di sfidare il tempo e la memoria, perché, come scrive Francesco Orlando, la letteratura «come archivio storico non ha eguali nella somma di tutti gli altri documenti».


Re pomodoro narra lo «straordinario nuovo» e lo «splendido antico» di quel “regno del pomodoro” in una maniera più duratura e più aderente di una datata inchiesta o una superata cronaca. Di Maio non è al suo primo Rea come editore: ha cominciato nel 1995 con “Boccaccio a Napoli”, oramai un vero e proprio remainder-vintage ed ha proseguito nel 2006 con i meravigliosi “Spen ed altri racconti”. Altri ne seguiranno.
 
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Il Mattino