Al risto-bistrot casertano Hackert la Jihad a Napoli secondo Pino Imperatore

Al risto-bistrot casertano Hackert la Jihad a Napoli secondo Pino Imperatore
L’arte di (con)vivere stemperando nel buonumore le asperità esistenziali: si intitola «Cultura in tavola: as/saggi di Hackert, cibo per l’anima»...

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L’arte di (con)vivere stemperando nel buonumore le asperità esistenziali: si intitola «Cultura in tavola: as/saggi di Hackert, cibo per l’anima» l’iniziativa dialogico-conviviale che inaugura i nuovi spazi del risto-bistrot casertano Hackert (in corso Trieste 271).


Protagonista del primo appuntamento, stasera alle ore 19, Pino Imperatore con il suo ultimo esilarante romanzo, «Allah, San Gennaro e i tre kamikaze» (Mondadori), avvincente avventura comico-umoristica di tre giovani jihadisti a Napoli. Lo scrittore ne parlerà con la studiosa Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura teatrale all’università di Napoli “Federico II” e la giornalista e autrice del “Mattino” Donatella Trotta.

Interventi musicali di Valerio Bruner. Se è vero che “il riso fa buon sangue”, l’incontro, dal non casuale titolo «La pace inizia con un sorriso. L’arma nonviolenta dell’umorismo contro il terrorismo» metterà a fuoco temi di attualità e problemi di Napoli con la lente dell’ironia di cui Pino Imperatore è fine maestro, grazie ad un peculiare “realismo comico” che in quest’ultimo libro riesce a dissacrare - dopo la camorra ridicolizzata nei precedenti Benvenuti in casa Esposito e Bentornati in casa Esposito – persino la macchina dell’odio distruttivo dei “macellai” islamisti del Daesh.   
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Il Mattino