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Benvenuti nelle terre dell'Awen. È così che la scrittrice napoletana Monica Zunica chiama il mondo che, verrebbe da dire, ha creato; ma invece ha visto, per raccontarlo ai lettori. La Zunica è sempre stata un'autrice che vede cose ad altri invisibili: possiede uno sguardo tanto capace da abbracciare realtà altre. Mettendoci, nelle sue visioni - che riguardano anche la società, le scelte personali - una ironia e una generosità che arrivano dritte dritte nella scrittura.
E così ha visto una bambina, nelle terre che stanno a metà tra Molise e Abruzzo, perdersi con la madre in un bosco.
Del romanzo colpiscono alcune scelte. La prima è che si arrivi presto al dunque: una scena madre arriva dopo un paio di pagine. La scrittrice si assicura così che il lettore si leghi immediatamente al destino di Diana, la protagonista. Poi dipinge nel volgere di poco i 10 anni in cui Diana cresce, con una matrigna, e accumula rabbia e fantasia capaci di portarla nel suo nuovo mondo. Da qui inizia il racconto in presa diretta. L’apparizione di una creatura che prima le sfugge e poi le indica la strada di un sentiero. Una corsa a cavallo notturna, una profezia, un ciondolo con dei poteri, nuovi compagni che le faranno compagnia e nuovi nemici da sconfiggere, fino al nascere di un amore.
Questo è parte della trama, rigorosamente top secret il resto. Per quanto riguarda lo stile “Awen”, che frettolosamente si potrebbe definire un fantasy ma è molto di più, si nutre anche di citazioni dalla letteratura mondiale tra Dino Buzzati, Tacito e Matilde Serao. Ma questo i lettori lo scopriranno solo leggendo: il volume uscito in autunno, "Awen. Il confine" (Marlin editore, 432 pagine, 18.50 euro) è solo il primo di una trilogia, nonchè l'inizio di una nuova collana di genere per l'editore di Cava de'Tirreni. E la sua stella cometa è l’autrice di “Il mare non bagna Napoli”, Annamaria Ortese.
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