Benedetto Croce, il suo viaggio iberico riscoperto a Madrid

Nuova traduzione in spagnolo del diario del filosofo

Benedetto Croce, il suo viaggio iberico riscoperto a Madrid
In occasione del 70esimo anniversario dalla morte dell'illustre intellettuale Benedetto Croce, l'ambasciata d'Italia in Spagna e l'Istituto italiano di cultura di...

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In occasione del 70esimo anniversario dalla morte dell'illustre intellettuale Benedetto Croce, l'ambasciata d'Italia in Spagna e l'Istituto italiano di cultura di Madrid, hanno presentato una nuova edizione in lingua spagnola del testo 'Nella penisola iberica. Taccuino di viaggio (1889)', il diario di viaggio che un giovane Croce, ventenne, scrisse nel 1889 in occasione di un viaggio nella penisola iberica compiuto insieme a un amico napoletano. Si tratta dell'unico evento all'estero per i 70 anni della morte dell'intellettuale.

Il Taccuino è "un piccolo gioiello, un'opera fresca e giovanile di colui che ancora non era un grande filosofo", ha affermato l'ambasciatore italiano in Spagna Riccardo Guariglia aprendo l'incontro, a cui hanno partecipato la segretaria generale dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici nonché nipote del grande filosofo, Marta Herling, e il professore di Filosofia all'Università di Siviglia, Juan Carlos Marset. Guariglia, la cui madre è la nipote del grande filosofo, ha ricordato che Croce, nel 1889, quando aveva solamente 23 anni, appena terminata l'Università, decise di effettuare un viaggio in Spagna, allora meta lontana e inconsueta. Ma perché scelse proprio la penisola iberica? «Ho approfondito questa domanda, a cui ho voluto cercare una risposta: ebbene, lo ha fatto per meglio comprendere Napoli, la sua città, che era impregnata di reminiscenze spagnole», ha spiegato l'ambasciatore sottolineando che "qui si intravede già il grande uomo di cultura che poi sarebbe diventato e soprattutto, il grande ispanista, uno dei principali del suo tempo, in cui si sarebbe trasformato».

«Questo taccuino ha una forte impronta di vita», ha spiegato Marta Herling, nipote di Benedetto Croce e attuale segretaria generale dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, presentando la nuova edizione presso l'Iic madrileno.

«È giovanile, evocativo, narrativo», ha aggiunto, «una guida straordinaria, che ancora oggi avrà certamente la sua funzione». Herling è stata accompagnata da Juan Carlos Marset, docente di filosofia all'Università di Siviglia. «Viaggiando fuori, Croce cercava un'introspezione in se stesso», ha detto. La presentazione è stata introdotta da Riccardo Guariglia, ambasciatore italiano in Spagna nonché anche lui appartenente alla stessa famiglia di Croce da parte di madre, come svelato dal diplomatico stesso.

«Mi auguro che tutti i lettori di questa bella traduzione possano trovare spunti simpatici e interessanti», ha detto, «e che tutti possano comprendere quanto siano stati e siano tuttora profondi i legami tra Napoli, che è anche la mia città, e la Spagna». Secondo quanto ha aggiunto, infatti, Croce volle viaggiare nel Paese iberico proprio «per meglio comprendere Napoli, la sua città, che era impregnata di reminiscenze spagnole».

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Il Mattino