Ischia Ponte, la vera storia del borgo «distillata tra grafiche e podcast»

Il «Manifesto contro il totaliturismo» di Alessandro Buono e Anna Buono

Caffè 'e Fiurinda, opera di Pasquale Mazzella
Si presenta come una delle iniziative creative, sociali e culturali più interessanti del panorama ischitano, l’allestimento intitolato «C’era una volta il...

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Si presenta come una delle iniziative creative, sociali e culturali più interessanti del panorama ischitano, l’allestimento intitolato «C’era una volta il Borgo di Ischia Ponte», che è possibile visitare fino a domenica presso Distillerie Aragonesi, proprio al centro della città vecchia a pochi passi dal Castello Aragonese.

A una mostra di 20 opere grafiche dell’architetto e artista Pasquale Mazzella che evocano la memoria delle atmosfere uniche dei luoghi in un gioco di ambienti, spazi, colori e figure che fanno rivivere le antiche botteghe, gli organizzatori Alessandro Buono e Anna Buono hanno infatti affiancato tracce audio, scaricabili tramite QRcode, contenenti una breve descrizione e storici aneddoti raccontati dalla più celebre voce narrante del posto, Luca Mazzella. Si tratta di un prezioso suggerimento simbolico che «distilla due volte lo spirito, il genius loci». 

Da una parte c’è il luogo ospitante, che interpreta l’intrapresa originale e unica di una giovane coppia di professionisti che, tra l’altro, hanno trasformato artigianalmente il millenario frutto iconico di Ischia, la carruba (la sciuscella) in un raffinatissimo prodotto alcolico ispirato al mitico tiranno Gerone, che transita per il mondo quale ambasciatore universale dell’insularità. Dall’altra, a fare da pendant, c’è una «narrazione crossmediale e immersiva» comunque polisensoriale, caldissima e spiritosa, che non tralascia di lanciare un messaggio necessario rivolto alla sostenibilità del turismo che non può essere «totaliturismo», eloquente neologismo che fa riflettere.

«Se da una parte le illustrazioni di Pasquale Mazzella fermano il tempo, dall’altra Luca Mazzella ne riaccende la vita, dando il via a ricordi bellissimi e coinvolgenti sia per chi li ha vissuti, sia per chi li ascolta per la prima volta. Intendiamo riportare l’attenzione – spiegano gli organizzatori - sull’importanza delle botteghe, e dell’artigianato nei centri storici come fulcro di memoria e vita collettiva, pilastri su cui si fonda lo sviluppo: è per questa ragione che la prima distilleria ischitana sorge nel cuore di Ischia Ponte, con produzione a vista e l’alambicco in rame visibile fin dalla strada. Intendiamo condividere i principi alla base del nostro progetto e aprire un dibattito su un turismo realmente sostenibile».

Alessandro Buono e Anna Buono hanno redatto un vero e proprio «Manifesto contro il totaliturismo» nel quale si legge che «un borgo è un intreccio di vite e di storie che reciprocamente si alimentano, si rigenerano, e si tramandano nel tempo. È in questo contesto che l'artigiano, inteso come individuo che non prescinde dal proprio luogo e tempo, svolge il suo lavoro in funzione del territorio e con esso, custodendo e tramandando la tradizione e la cultura. È quando un territorio e una comunità si abbandonano completamente al turismo che questo percorso si interrompe. Quando il nostro bene comune viene solo ed esclusivamente strumentalizzato per il turismo, inconsapevolmente perdiamo la nostra parte collettiva, l’identità, la cultura, una delle nostre poche, vere ricchezze. Questo processo può essere invertito se concepiamo il turismo come strumento per valorizzare il territorio nell'interesse di chi lo vive. Il borgo e l'artigianato, in questo processo, svolgono il ruolo di bacino e motore di tradizione ed eccellenza, di cultura e innovazione».

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Il Mattino