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È rapidamente diventato un caso internazionale un “Ecce Homo” che doveva andare all’asta a Madrid, dal titolo "La coronación de espinas", presso la casa d'aste Ansorena, attribuito da alcuni critici a Caravaggio. La vendita (a partire dal prezzo base di soltanto 1500 euro) è stata annullata, in attesa di ulteriori accertamenti, e il governo spagnolo ne ha confermato il blocco dell’esportazione.
Cosa è successo? Il quadro era stato già esaminato dagli studiosi, che ne avevano attribuito la paternità alla cerchia di Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto, un pittore seicentesco molto importante che ha lavorato principalmente a Napoli. Ma poi alcuni critici, a partire da Maria Cristina Terzaghi, che è andata personalmente in Spagna per visionare l’opera, e anche Vittorio Sgarbi, sono convinti che quest’opera sia certamente opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
L’attribuzione non si basa solo su impressioni soggettive, ma anche sulla considerazione di alcuni elementi storici. L’olio su tela, 111 per 86 centimetri, potrebbe infatti essere proprio l’Ecce Homo che Caravaggio avrebbe dipinto per il cardinale Massimi, la cui presenza era stata documentata proprio in Spagna, alla fine del Seicento. Roberto Longhi l’aveva poi individuato nella collezione Doria di Palazzo Bianco a Genova. Ma, secondo Sgarbi, si tratterebbe invece del dipinto all’asta a Madrid.
Il nuovo presunto Caravaggio getta un'ombra su quello già consolidato? Forse no: Raffaella Besta, direttrice dei Musei di Strada Nuova, di cui fa parte Palazzo Bianco dove è conservata la tela dell'Ecce Homo attribuita nel 1952 a Caravaggio, ha puntualizzato che «un'attribuzione non viene messa in discussione dal ritrovamento
di un'altra opera, peraltro di diversa composizione».
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Altri critici, come Francesca Cappelletti, nuova direttrice della Galleria Borgese (che di Caravaggio ne conta sei) aspetta a pronunciarsi: «Ho visto solo una foto sul cellulare, vorrei vedere una immagine di migliore qualità prima di prendere una posizione».
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Se si trattasse di Caravaggio, la quotazione sarebbe dello stesso tenore, se non superiore, e non è un caso che il Museo del Prado di Madrid abbia fatto sapere il suo interesse ad acquisirlo, se sarà confermata la mano del grande artista italiano. Il ministro della Cultura spagnolo, José Manuel Rodríguez-Uribes, che ha vietato con una procedura d’urgenza l’asta e bloccato l’esportazione del quadro, ha dichiarato che «con questa doppia garanzia ci assicuriamo che rimanga in Spagna e che le cose possano essere fatte bene».
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Il Mattino