Cézanne supera Gauguin: «Giocatori di carte» torna ad essere il quadro più caro del mondo

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Il podio è di nuovo di Paul Cézanne. Il pittore della...

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Il podio è di nuovo di Paul Cézanne. Il pittore della Provenza supera il collega francese per 40 milioni di dollari. Tanto è l'effettiva differenza tra i loro due capolavori finiti, loro malgrado (non fosse altro perché Cézanne è morto in totale povertà) al centro di una disputa da primato economico. Ma questo è anche il bello del mondo dell'arte, il business. Al centro della contesa è l'opera di Paul Gauguin (1848-1903) dal titolo "Nafea Faa Ipoipo", dipinto nel 1892. Nel febbraio del 2015 conquistò la ribalta mediatica internazionale dopo che il New York Times aveva annunciato che l'opera che raffigura due ragazze di Tahiti in un paesaggio della Polinesia era diventata la più costosa di tutti, in quanto pagata la bellezza di 300 milioni di dollari. Un record assoluto per un'opera d'arte. In realtà, si scopre ora che una disputa giudiziaria presso l'Alta corte del Regno Unito a Londra, dove una delicata vertenza è in discussione dalla scorsa settimana, il quadro è costato 210 milioni di dollari: vale a dire 90 milioni in meno della cifra circolata sulla stampa. Questo significa che il primato di quadro più costoso del mondo torna a "I giocatori di carte" di Cézanne dipinto nel 1893, acquistato nell'aprile 2011 per la cifra (all'epoca) record di 250 milioni di dollari dalla famiglia regnante del Qatar per esporlo al museo di Doha. Qual è, allora, il retroscena della compravendita dell'opera di Gauguin? E' presto detta. Il quadro di Gauguin fu venduto nel settembre 2014 in una transazione privata tra il collezionista svizzero Rudolf Staechelin, ex esperto della casa d'aste Sotheby's, e lo sceicco Tamim Bin Hamad Al Thani, l'emiro del Qatar. Ma il vero prezzo del quadro di Gauguin è emerso solo ora dal processo intentato davanti alla giustizia inglese dal banditore d'aste svizzero Simon de Pury, che fece da intermediario per la vendita del dipinto di Gauguin. De Pury ha fatto causa a Staechelin sostenendo che per la sua intermediazione gli furono promessi 10 milioni di dollari, somma che però non ha mai ricevuto. Et voilà, a suon di milioni che "scendono", il podio torna a Cézanne.
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Il Mattino