Da venerdì 5 aprile, Galleria Al Blu di Prussia Fondazione Mannajuolo (via Gaetano Filangieri, 42 - Napoli) lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo diretto da...
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La fotografa napoletana, formatasi tra Roma e Parigi, attraverso i suoi scatti, lontani dall'ufficialità delle foto di scena, mette in luce il Fellini autentico, capace di grande empatia, intransigente e tenero al tempo stesso, visionario e geniale come i suoi film.
In mostra circa 50 scatti inediti prevalentemente in bianco e nero provenienti dall' archivio personale di Patrizia Mannajuolo: ricordi di una vita, personaggi, attori e amici che restituiscono un periodo ricco di passioni e sogni come in un nostalgico amarcord.
La Mannajuolo, tra i pochissimi fotografi ammessi sul set di Federico Fellini, riesce a rubare gli sguardi di complicità e talvolta i contrasti del dietro le quinte, a far trasparire le emozioni del grande regista, con la consapevolezza di aver fatto parte non solo di un mondo sfavillante, quello del cinema, ma soprattutto di aver vissuto insieme al grande Fellini un sogno colossale. Sono immagini perlopiù giocose e rilassate, che ritraggono il regista nelle sue pose più caratteristiche, avvolto nel lungo cappotto di cammello e nel suo sciarpone, indispensabili per proteggerlo dall'umido di Cinecittà, dietro la cinepresa con in mano il grande megafono per far sentire più forte la sua voce e urlare al mondo "e voilà, il cinema è come un circo, voglio il rullo di tamburi!"
Tantissimi gli attori e le celebrità che si avvicendavano sul set, perlopiù amici storici e colleghi come Anouk Aimé, Olghina di Robilant, Robert Altman, Jacqueline Bisset, Roberto Benigni, Nanni Moretti e naturalmente Marcello Mastroianni, Ettore Manni, la compagna di una vita Giulietta Masina e i produttori Renzo Rossellini e Daniel Toscan du Plantier.
Patrizia Mannajuolo, si dedica alla fotografia sin da giovanissima, frequenta lo studio di Vittorugo Contino e collabora con svariati registi, attori e produttori del settore cinematografico e televisivo legati agli anni settanta e ottanta; tra le esperienze più significative la collaborazione con Renzo e Roberto Rossellini per La lotta dell'uomo per la sua sopravvivenza (1970), serie televisiva di grande successo che descriveva le varie fasi storiche che hanno portato l'uomo occidentale in una determinata direzione; con Federico Fellini sul set di " La città delle Donne" (1979), con Liliana Cavani per il film La pelle (1981) tratto dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte, e poi Alberto Sordi e Monica Vitti per le riprese di Io so che tu sai che io so (1982) da un soggetto di Rodolfo Sonego prodotto da Augusto Caminito cui fece seguito uno special con la regia di Patrizia Mannajuolo sui problematici rapporti di coppia.
La Fondazione Mannajuolo nasce per ricordare l’impegno della famiglia Mannajuolo che, sin dai primi decenni del ‘900, ha contribuito alla vita culturale di Napoli sostenendo iniziative legate al mondo dell’arte e dell’architettura. Nel solco tracciato prima da Giuseppe Mannajuolo e poi da suo figlio Guido – fondatore nel 1943 della galleria Al Blu di Prussia – la Fondazione rinnova costantemente il suo impegno e la sua inclinazione al mecenatismo allargando il suo sguardo anche alla letteratura, al cinema e al teatro.
Catalogo della mostra in galleria, Paparo Edizioni.
Post - produzione e stampa Stefano Fittipaldi | Archivio Parisio and Fineartlab.
LA MOSTRA: Dietro le quinte: Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo, a cura di Valentina Rippa
DOVE: Al Blu di Prussia
QUANDO: Vernissage venerdì 5 aprile 2019 ore 18.00-20.30
ORARI: dal 5 aprile al 12 luglio 2019
INGRESSO LIBERO Leggi l'articolo completo su
Il Mattino