Pompei dall'«inferno» dei crolli al «paradiso» della rinascita. Di più. La città antica e la sua area archeologica andranno letteralmente...
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La manifestazione sulle Giornate del Paesaggio, che interessa l'intero territorio italiano e che secondo il Mibact «vuole essere un'occasione per approfondire la riflessione sulla cultura del paesaggio, diffondere la conoscenza del suo significato e la consapevolezza del suo valore», sarà presentata martedì prossimo a Roma, dal ministro Franceschini, e avrà tra gli ospiti d'onore Michelangelo Pistoletto, tra i maggiori esponenti del movimento d'avanguardia dell'Arte Povera.
L'installazione, una stilizzazione del simbolo matematico dell'infinito, in cui tra i due cerchi che lo costituiscono è stato inserito un altro elemento circolare a fare da legante (da qui il titolo di «Terzo paradiso»), occuperà uno spazio di circa cinquanta metri e sarà allestita nell'area della Grande Palestra, dove resterà visitabile sino alla fine di luglio 2017. Insomma Pompei, la sua rinascita reale, attraverso il Grande Progetto che ne ha messo in sicurezza strade, edifici pubblici e privati, farà da punto d'incontro tra il passato e il futuro diventando ipotetico luogo ideale, paradisiaco appunto.
D'altra parte il simbolo dell'infinito utilizzato da Pistoletto punta proprio a questo: secondo il maestro, difatti «il Terzo Paradiso» non è altro che «la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall'intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia». Il Terzo Paradiso invece non rappresenterebbe altro che una nuova possibilità per l'umanità, realizzabile attraverso una connessione equilibrata tra l'artificio e la natura. Ovvero un «passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza».
Pompei, dunque, con i suoi materiali poveri, pietre e mattoni, diventa il cerchio centrale: filo rosso «presente» tra passato e futuro. L'installazione costruita dall'artista, come è accaduto per gli altri luoghi e città, avverrà con i suggerimenti di chi interverrà a questo straordinario happening culturale che prenderà vita nella Grande Palestra pompeiana. Insomma una vera a propria festa che secondo le intenzioni del direttore generale Massimo Osanna coinvolgerà visitatori, scuole e ragazzi per la costruzione di questo nuovo Paradiso nell'antica Pompei. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino