Come era la Napoli del secondo ottocento, ex capitale di un Regno destinata a cambiare volto urbanistico con il risanamento di fine secolo ed affacciarsi nella Belle Epoque? Con...
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Dall'abruzzese Filippo Palizzi tra i padri del Realismo napoletano di metà secolo, ai pittori 'di storià come Morelli, Altamura e Celentano, nascono in quel periodo opere che puntavano a superare la tradizione accademica. Mentre dopo il 1860, i toscani davano vita al movimento dei Macchiaioli, nel 1864, si forma infatti la Scuola di Resina alla quale aderiranno pittori del calibro di Marco De Gregorio, Federico Rossano, Giuseppe De Nittis, ma anche il toscano Adriano Cecioni e qualche anno dopo, i siciliani Leto e Lojacono, l'umbro Campriani e il calabrese Santoro. Un caso a parte, nel panorama della pittura, è rappresentato da Antonio Mancini e Vincenzo Gemito.
Fra i loro soggetti il mondo dell'infanzia napoletana, dei vicoli e dei bassi affollati.
Il Mattino