Le 99 vie massoniche di Napoli nel nuovo libro di Antonio Emanuele Piedimonte

Un excursus sui personaggi che hanno segnato la storia della massoneria all'ombra del Vesuvio

Antonio Emanuele Piedimonte
Non tutti forse sanno che per secoli Napoli è stata una delle grandi capitali della massoneria europea e che oltre cento tra strade e piazze portano il nome di protagonisti...

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Non tutti forse sanno che per secoli Napoli è stata una delle grandi capitali della massoneria europea e che oltre cento tra strade e piazze portano il nome di protagonisti della storia che hanno fatto parte della Libera-muratoria a cominciare dai due prìncipi per antonomasia: Raimondo di Sangro di Sansevero e Antonio de Curtis in arte Totò, entrambi gran maestri e fondatori di logge. 

Nel suo nuovo libro, "Le 99 vie massoniche di Napoli" (Edizioni Sub Rosa), il giornalista e scrittore Antonio Emanuele Piedimonte segnala e racconta le principali: una flanerie tra aneddoti e personaggi, tracciando un'ideale percorso tra squadra e compasso all'ombra del Vesuvio. 

Dal cuore del centro antico alle lontane periferie gli esempi sono tanti: c’è il Lungomare che celebra un grande eroe del mare, l’ammiraglio Francesco Caracciolo, e la piazza che ricorda Giovanni Bovio, filosofo, docente, stimato parlamentare e figura di primissimo piano nella storia della massoneria italiana (fu anche l’oratore ufficiale all’inaugurazione del monumento a Giordano Bruno a Roma).

Vie, vicoli, slarghi: il vasto, eterogeneo ed inedito stradario evoca uomini e imprese della più grande comunione iniziatica del mondo e dunque tiene insieme, sotto le insegne massoniche, scienziati e letterati, avvocati e artisti, docenti e poeti, militari e studenti, politici e uomini di Chiesa, compresi alcuni vescovi, due re e una regina.

Il suggestivo itinerario prosopografico-toponomastico raccolto dal saggista napoletano colma una lacuna e va ad aggiungersi al già ricco elenco di opere dell’intellettuale che scrive per “la Stampa” ed è considerato uno dei maggiori studiosi di esoterismo.

Lo stradario massonico – caratterizzato da una scrittura agile e dalla possibilità di poter disporre, nell’ambito di una divulgazione alta, di più chiavi di lettura – passa in rassegna i profili di piccoli e grandi protagonisti delle vicende storiche del Meridione e anche del resto d’Italia. Un modo efficace per scoprire e riscoprire figure ormai quasi dimenticate (o comunque poco conosciute) e i loro collegamenti con l’universo della Libera-muratoria partenopea e internazionale. Si pensi, ad esempio, a Gaetano Filangieri e ai suoi rapporti con il “fratello” statunitense Benjamin Franklin (venerabile della leggendaria loggia parigina “Les Neuf Soeurs”) e con il teologo danese Friederich C. H. Munter che a Napoli operò (con successo) per conto dell’Ordine degli Illuminati di Baviera. O al brillante imprenditore ebreo che regalò ai napoletani la loro squadra di calcio e il primo stadio: Giorgio Ascarelli (il mitico primo presidente del Napoli calcio); o il geniale Hugo Pratt (il “papà” di Corto Maltese). Ma pure Luigi Settembrini, Pasquale Villari, Ettore Carafa, Alessio Aurelio Pelliccia, Giuseppe Fiorelli (il grande archeologo), Vittorio Imbriani, Giuseppe Piazzi (il fondatore dell'Osservatorio astronomico di Palermo), Arnaldo Lucci, Luigi Luzzatti, Pasquale Baffi.

Dal documentato volume (arricchito da interessanti fotografie) emergono pure la foltissima pattuglia di medici – tra gli altri Cotugno, Cirillo, De Meis, Jannelli, Bianchi, Castellino, Pietravalle, Pascale – e quella ugualmente corposa dei letterati: i premi Nobel Carducci, Quasimodo, Fermi, e quindi Goethe, Stendhal, Sue, Dumas, Foscolo, Pascoli, De Sanctis, Malaparte.

Ma il libro di Antonio Emanuele Piedimonte è anche l’occasione per andare alla scoperta di un’ulteriore pagina pressocché sconosciuta ai più: il ruolo delle donne massone. In primis le gran maestre napoletane Enrichetta e Giulia Caracciolo, due figure eccezionali che la stampa del tempo definì «le tigri del libero pensiero della massoneria italiana».

Giornalista professionista, saggista, fotografo, libero docente, Piedimonte è esperto di comunicazione, consulente per la tv e il cinema. Ha scritto per diversi quotidiani italiani, tra cui “la Repubblica”, il “Corriere della Sera”, “Metropolis”, “Il Riformista”, “Il Quotidiano del Sud”, e dal 2014 lavora come corrispondente per “La Stampa”. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui “Napoli Segreta”; “Filtri e magie d’amore: da Orazio a Jung”; “Il Cimitero delle Fontanelle e il culto delle anime del Purgatorio”; “Nella terra delle janare”; “Raimondo di Sangro principe di Sansevero”; “Milano esoterica”; “Lo spiritismo a Napoli”; “Leonardo da Vinci a Milano”; “La collina sacra”; “I segreti della Napoli sotterranea”.

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Il Mattino