Mariniello e Tibaldi, visioni di Capri dietro e oltre il mito

Mariniello e Tibaldi, visioni di Capri dietro e oltre il mito
Che cosa può celarsi dietro un acronimo ormai familiare ad ogni latitudine come B&B, soprattutto se accostato ad un sito leggendario di turismo internazionale come...

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Che cosa può celarsi dietro un acronimo ormai familiare ad ogni latitudine come B&B, soprattutto se accostato ad un sito leggendario di turismo internazionale come l'isola di Capri? Se ci limitiamo all'apparenza delle cose, la prima risposta è quella più scontata: bed and breakfast, ovviamente; ovvero, (posto) letto e prima colazione, per un soggiorno alla portata di tutte le tasche, nella globalizzazione del turismo di massa, mordi-e-fuggi. Ma se inforchiamo gli occhiali d'artista, quelli che consentono d'assumere una visione divergente ed eccentrica della realtà, la prospettiva può cambiare, e molto. Rivelando associazioni inaspettate, rimandi rarefatti o concreti e rinvii evocativi: come suggeriscono i termini Behind and Beyond, ossia "dietro" e "oltre", alle spalle e al di là - insomma - del già visto, del prevedibile, dell'arcinoto. E' l'operazione di intelligenza emotiva ed (est)etica portata avanti da Eugenio Tibaldi e Raffaela Mariniello, nella mostra intitolata appunto «Capri B&B - Behind and Beyond», che si inaugura venerdì 3 giugno alle ore 18 all'interno del trecentesco complesso museale della Certosa caprese di San Giacomo, negli spazi destinati in passato al Quarto del Priore.


Natura e cultura, immagini e scenografie, trasfigurazioni e rivisitazioni si intrecciano in questa originale esposizione - curata da Adriana Rispoli con il coordinamento tecnico-scientifico di Patrizia Di Maggio - che comprende molteplici opere tra fotografie, installazioni site specific e collage, realizzati da Mariniello e Tibaldi in un significativo connubio artistico che, pur nella diversità delle loro traiettorie espressive, li ha affiancati in un comune progetto di riflessione complessiva su Capri: un'isola che se da un lato è culla del jet-set internazionale, dall'altro è anche meta di masse (recentemente oggetto non casuale di polemiche, come quella sul "contingentamento" degli sbarchi) che rischiano di metterne a repentaglio la bellezza, non soltanto ambientale.

Ed è proprio su questa ambivalenza e duplicità che "gioca" la spiccata sensibilità dei due artisti, configurando un percorso provocatorio "a due sguardi": da un lato, «46 bed places» di Tibaldi, con la monumentale installazione dei Faraglioni - icona simbolo dell'isola - realizzata nel Giardino del Priore dall'artista piemontese (noto sul piano internazionale per la sua ricerca ai confini tra diversi linguaggi artistici, urbanistici e architettonici)  come scenografia di una perfezione naturale/artificiale che adombra anche, dietro le quinte, il valore del lavoro umano; dall'altro lato, lo sguardo insieme onirico e sociale delle 32 immagini di diverso formato della fotografa napoletana Mariniello, che in «Capri Teorema» racconta icasticamente un'altra Isola azzurra: una Capri quasi metafisica (come la Bagnoli della dismissione dell'Italsider, da lei documentata negli anni '90, o la Città della Scienza del tragico rogo); una Capri sospesa tra paesaggi surreali, itinerari abbandonati (alla stregua di certe "Stages of Decay" di Julia Solis) e nature morte intese come "installazioni spontanee", dove la realtà può virare in una dimensione di sogno, diventando paesaggio dell'anima.


«L'obiettivo della mostra - confermano le curatrici - è duplice: offrire al pubblico una visione dell'isola attraverso lo sguardo originale degli artisti, che ne smascherano con ironia la "scenografia" grazie alla quale tutto si presenta straordinariamente perfetto; ed evidenziare la cifra del lavoro umano che è dietro le quinte di scenari mozzafiato».  Behind & Beyond, appunto: come nell'opera a quattro mani «Capri B&B», sintesi formale ed ideologica della ricerca parallela dei due artisti che rivisitano un altro topos simbolico dell'isola, l'Arco Naturale, in fase di restauro, con un approccio perturbante che riverbera  uno scenario straniante. Capace, alla stregua di certi calembour visivi, di innescare cortocircuiti emotivi in chi guarda, con occhi diversi, Capri. Dietro e oltre gli stereotipi cristallizzati dal tempo e dalla pigrizia intellettuale. Alla scoperta delle trasformazioni antropiche di un ambiente dove mito e realtà possono confondersi. La mostra resterà aperta fino al prossimo 24 luglio (orari: giugno e luglio ore 14-19, ultimo ingresso ore 18.30 da martedì a domenica, lunedì chiusura). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino