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«Napoli è sempre stata vista come una città caotica, disordinata, con grandi difficoltà e abbandonata all’anarchia. Io volevo dare un’immagine diversa, di una Napoli colorata, gioiosa, un po’ come nell’indole dei napoletani. Proprio come fa un bambino, ho cominciato a colorare la città per farla apprezzare sotto una chiave diversa».
Vi sarà capitato, magari curiosando tra Feltrinelli e Mondadori, o scollando sui social, di vedere panorami napoletani coloratissimi e fluo. Sono le magnifiche opere di Fabrizio Scala, l’artista della Napoli pop.
«La passione per il disegno inizia tanti anni fa. Ho avuto la grande fortuna di nascere a Napoli, a via Santa Maria di Costantinopoli, dove c’è l’Accademia di Belle Arti.
Studia legge e si laurea in un master di comunicazione e marketing, ma è l’arte che continua a chiamare Fabrizio Scala. «Attorno ai 30 anni per la prima volta ho iniziato a usare programmi di grafica e per caso ho cominciato a disegnare la città di Napoli: prima il Plebiscito, poi il Maschio Angioino, poi Spacca Napoli e da lì è nata l’idea di colorare la città».
Attraverso il colore Scala restituisce lo spirito gioioso di Napoli e i napoletani. «Uno dei miei quadri più apprezzati è la vecchia caffettiera napoletana. Il dare colore ad un oggetto che di solito non ce l’ha, significa attribuirgli un altro senso: il colore del profumo della nonna, dei racconti che si facevano dopo pranzo».
Le opere di Fabrizio hanno tre fasi di preparazione: la creazione grafica, la stampa e infine, la colorazione a pennarello. «Così ritorno quel bambino di tredici anni che amava disegnare con i pennarelli indelebili. È un continuo ritorno a quella fase felice della mia vita». Fabrizio Scala ha da poco aperto il suo nuovo shop online per permettere anche a chi non è a Napoli di fare un tour delle sue opere.
«Ovviamente Diego Armando Maradona è un quadro che piace moltissimo, non soltanto a Napoli. Ho un cliente a Stoccolma che ha Maradona nel suo salone. Anche il panorama di Napoli è apprezzato in Puglia, a Brindisi e a Barletta. I social mi aiutano in questo, a far conoscere la mia Napoli anche fuori».
Non solo Maradona, però: con una Napoli colorata, arriva anche il Napoli colorato: «vorrei realizzare Kvaratskhelia e Osimhen e appendere i loro quadri alle due estremità di via Giacomo Piscicelli, per omaggiare questa grande squadra».
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