La narrativa (in crisi) raccontata dagli scrittori nel libro di Patrizia Milone

La narrativa (in crisi) raccontata dagli scrittori nel libro di Patrizia Milone
Esiste ancora un mondo letterario? Si scrive per se stessi o per gli altri? E qual è il lettore ideale? Nell'epoca del distanziamento sociale e del lockdown culturale,...

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Esiste ancora un mondo letterario? Si scrive per se stessi o per gli altri? E qual è il lettore ideale? Nell'epoca del distanziamento sociale e del lockdown culturale, arriva un libro che ripropone l'idea del caffè di intellettuali, capace di fare gruppo nel mondo frammentato e sparpagliato degli scrittori, oggi più che mai «monadi solitarie davanti al pc». E se i veri circoli culturali sono tramontati nel secolo scorso, con qualche esperimento a Napoli come quelli di piazza Bellini che ha vissuto piccole glorie temporanee, senza però produrre movimenti propositivi e duraturi, la loro labile presenza (o colpevole assenza) ha lasciato comunque un segno e l'aspirazione a farli rivivere, come testimonia Patrizia Milone in Il convitato di pietra. 24 scrittori s'interrogano sulla letteratura, sul suo ruolo e sul suo destino (Guida, pagine 96, euro 12).


Dedicato alla compianta Delia Morea, la scrittrice e giornalista scomparsa lo scorso ottobre, il libro nasce dall'esperienza del Salotto di Patty che l'autrice ha creato tra le sue mura domestiche, invitando al confronto (per sei anni) scrittori noti e meno noti, che restituiscono, attraverso la formula dell'intervista, una visione complessa della cultura, l'Ammalata «oltraggiata, delusa, depressa dalle bordate dei falsi miti, dai predatori della carta stampata, dalla superficialità e dal vuoto dei sentimenti». Qual è dunque lo stato di salute della cultura e, più specificamente, della letteratura, «il convitato di pietra» che si legge nel titolo?

Gli autori individuano mali comuni: si moltiplicano le persone che scrivono ma i veri amanti della lettura diminuiscono inesorabilmente; il virtuale ha soppiantato i luoghi di incontro (e scontro) reali e non sempre è un'occasione di crescita; la critica non esiste, e la recensione a volte è puro marketing. Interessante, tra gli altri argomenti (ogni capitolo è costruito attorno a un tema di discussione) è quello del rapporto tra scrittura e società, ineludibile per tutti gli scrittori coinvolti, tra cui: Titti Marrone (che mette in rilievo l'importanza della scrittura al femminile), Raffaele Messina, Antonella Cilento, Vladimiro Bottone, Annella Prisco, Antonella Ossorio, Giovanna Mozzillo, Pino Imperatore, Francesco Costa, Ester Basile, Alessio Arena, Adriana Assini, Fiorella Franchini, Lia Levi, Anna Santoro, Massimo Torre, Nando Vitali e, naturalmente, Delia Morea. Nella pluralità dei diversi punti di vista, gli scrittori si riconoscono in una comunità ideale di «cittadini del mondo» e invitano ad andare oltre i confini del proprio orticello, per esplorare le produzioni narrative di tanti validissimi autori, senza trascurare mai grandi classici che per i giovani devono essere sempre un valido punto di partenza.

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Il Mattino