“Tutti matti per gli Esposito”, il nuovo romanzo di Imperatore: «Camorra da ridere nell'era del Covid»

“Tutti matti per gli Esposito”, il nuovo romanzo di Imperatore: «Camorra da ridere nell'era del Covid»
È l'erede di un temuto boss, riceve un lauto sussidio mensile, vive nel mito del padre. Ma è totalmente inadeguato, Tonino Esposito. È un buono che prova...

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È l'erede di un temuto boss, riceve un lauto sussidio mensile, vive nel mito del padre. Ma è totalmente inadeguato, Tonino Esposito. È un buono che prova a fare il cattivo con scarsissimi risultati, fa guai a ripetizione e dietro si porta un'amarezza di fondo. Riecco il personaggio al centro dei fortunati libri di Pino Imperatore, che hanno ispirato una commedia comica teatrale con Paolo Caiazzo e un film per il cinema in uscita nel 2021 con Giovanni Esposito protagonista. Ora la saga della famiglia pseudo camorrista dopo Benvenuti in casa Esposito del 2012 e Bentornati in casa Esposito del 2013, si arricchisce di un nuovo romanzo, Tutti matti per gli Esposito

Imperatore, che cosa accade alla famiglia Esposito in tempi di pandemia?
«Il romanzo si svolge tutto nel 2020, in pieno lockdown. Tonino vorrebbe trovarsi un lavoro onesto, ma per la sua imbranataggine fallisce sempre. Si sbatte tra lavoretti in bilico tra legalità e illegalità. Per una serie di circostanze i due capiclan devono farsi da parte e cercano na capa e lignamme. Lui accetta e poi cerca di attuare un programma di riforme in 5 punti, perché a 10 non ci arriva. In un surreale dialogo con Jack Palmieri, boss italoamericano, espone il suo pensiero che prevede, in caso di omicidio, l'uso di tutte le prescrizioni anti-Covid. A partire dal distanziamento sociale per tutelare la vittima dall'eventuale contagio. Il killer sparerà almeno a 2 metri di distanza, dunque è escluso il colpo di grazia. E non finisce qui». 

Prego continui.
«Lui rappresenta un po' l'italiano medio che vuol rispettare le regole ma cerca l'escamotage per uscire di casa. Non avendo cani da portare a passeggio, mette il guinzaglio ad una delle sue due iguane, Sansone, e lo porta in giro per la Sanità. Viene fermato dai vigili: si possono immaginare le situazioni comiche». 

E poi?
«C'è sempre la parte descrittiva di luoghi poco conosciuti di Napoli, che diventano una sorta di guida turistica per i miei lettori. In questo caso le vicende degli Esposito portano all'Orto botanico, alla chiesa di San Carlo all'Arena dove c'è un Cristo meraviglioso in marmo di Michelangelo Naccherino, sconosciuto ai più. Infine la chiesa di Santa Luciella, zona San Gregorio Armeno, dove c'è un teschio unico al mondo con le orecchie mummificate». 

Il terzo libro sulla famiglia Esposito esce a 8 anni dal precedente. Come mai era stata messa a riposo?
«Ero pronto da tempo, ma per una serie di dinamiche editoriali il progetto è rimasto in cantiere. Anzi c'è il rammarico di non essere uscito prima per il rapporto affettuoso che ho con i lettori e perché il libro precedente si era concluso con una nota tragica, ovvero il proiettile vagante nel corso di un agguato camorristico che aveva colpito alla schiena Tina, la figlia maggiore di Tonino Esposito, un po' l'eroina dei romanzi perché si oppone al padre. Si intuiva che lei sarebbe rimasta paralizzata e infatti la ritroviamo sulla sedia a rotelle. Un riferimento e un omaggio alle vittime innocenti della criminalità». 

Nel prologo del libro c'è una frase, «Il comico è il tragico visto di spalle» di Gerard Genette.
«Una caratteristica dei grandi comici è celare dietro la risata una profonda tristezza. E lo si vede nei lavori di Eduardo, di Viviani. In questo caso il riferimento è ovviamente legato al personaggio di Tonino Esposito, profondamente tragicomico, uomo diviso a metà, angosciato, che vive spesso in solitudine, maltrattato dalla moglie, contrastato dalla figlia, preso in giro dai figli Totò e Peppina, chiamati così in onore dei due attori. Cerca di affermarsi socialmente ma non ci riesce». 

Una visione della camorra virata sul grottesco.
«Qualcuno si è infastidito, mi sono arrivati vari segnali che questa presa in giro non piaceva troppo. Ma niente di preoccupante, per fortuna. Ciò dimostra la stupidità della camorra; i miei sono personaggi inventati anche se ci sono molti riscontri con la realtà. C'è chi pensa che i miei libri siano terapeutici, incontro centinaia di studenti, dalle elementari all'università, faccio circa 100 presentazioni all'anno, una media di una ogni 3-4 giorni e mi addolora che ora il libro esca senza poter girare per presentarlo. Spero di poterlo fare in estate». 

Il film «Benvenuti in casa Esposito» è stato bloccato dal Covid. Uscirà su piattaforma o si aspetta la riapertura dei cinema?


«Il film, che è molto rispettoso dello spirito dei miei libri, è diretto da Gianluca Ansanelli, prodotto da Buonaluna di Alessandro Siani da Bartleby Film e Run Film e ha la distribuzione della Vision, legata commercialmente a Sky. Lo si vorrebbe portare nelle sale perché è un film molto popolare, ma se non ci si riesce, uscirà su Primafila di Sky. Al momento aspettiamo che la situazione si sblocchi, anche fino a settembre. Poi...».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino