Una passerella di vetro per proteggere dalle «irriverenti» e dannose calzature dei visitatori uno dei più belli e preziosi pavimenti mosaicati di Pompei, quello...
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La passerella è fatta da più parallelepipedi di vetro, che disegnano il percorso partendo da un ingresso laterale, raggiungono la vasca con fontana, girano attorno all'impluvium (una vasca quadrangolare a fondo piatto, che si trovava nell'atrio delle case romane e era progettata per raccogliere l'acqua piovana) e riportano all'entrata. Resta così vietato l'accesso attraverso l'antico passaggio (vestibulim e fauces), che per mezzo del corridoio immetteva nell'atrio, perché impreziosito dal mosaico che ha dato il nome alla casa: appunto un «Orso ferito». Realizzato con tessere di marmi colorati, il quadretto propone un orso che tenta di strapparsi dal corpo l'asta che lo ha trafitto. In alto, a sinistra, in tessere nere, è tracciata la parola «HAVE», benvenuto. La passerella è larga un metro; alta dieci centimetri e il vetro con il quale è stata realizzata è spesso un centimetro. Il materiale utilizzato risponde a tutte le caratteristiche di sicurezza, tanto per i visitatori quanto per il pavimento sottostante. E questo perché le moderne tecnologie hanno consentito di mettere a punto elementi che se da un lato non hanno peso elevato, dall'altro danno sicurezza al pari di quelli antisfondamento.
Una delle caratteristiche della casa, che non è molto grande e che venne scavata tra il 1862 e il 1865, è quella di conservare, oltre al bel mosaico dell'atrio, a nido d'ape con una fila di pelte nere (sono elementi geometrici) e una treccia a due capi, bianca su fondo nero che circonda l'impluvium, anche una fontana a edicola di eccellente fattura. Situata alle spalle di un piccolo giardino, la fontana propone un fondale marino popolato di pesci e dal quale emergono le figure di Nettuno e di venere, quest'ultima adagiata in una conchiglia. Ovviamente, considerata la scarsa area calpestabile della pedana, si dovrà giocoforza muoversi in fila indiana e non sostare troppo per evitare di creare «imbottigliamenti» nella piccola domus. Altro accorgimento sarà quello di contingentare le visite, se non si vuole rischiare di stressare le strutture antiche.
I lavori per la messa in opera della passerella dovrebbero terminare a breve. Forse già entro il tre luglio. Data in cui ritorna a Pompei il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, per inaugurare i percorsi notturni. Assieme a Franceschini saranno negli scavi anche il ministro per la «Coesione territoriale e il Mezzogiorno», Claudio De Vincenti, e i vertici di «Enel Sole», che sostiene l'iniziativa. L'arrivo del ministro è previsto per le 19 e 30. Ma si dovrà necessariamente aspettare le 21 e 30 per vedere illuminate le aree interessate e i relativi monumenti. Tra questi, l'area del Foro civile, la Basilica, i teatri. Sul numero di visite, sugli orari di inizio e fine, oltre che sulla consistenza dei gruppi non ci sono ancora notizie certe. Così come è ancora oggetto di trattativa l'utilizzo di personale di custodia degli scavi per il controllo dei settori. L'obiettivo di Franceschini, più volte dichiarato, è quello di una Pompei molto vicina per presenze al circuito «Colosseo - Foro romano». Un traguardo che si potrebbe raggiungere appunto con un'apertura serale e notturna che iniziando in aprile si prolungasse sino all'autunno inoltrato.
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Il Mattino