Premio Campiello 2022, la sfida è aperta: in lizza i cinque romanzi di Bacà, Pascale, Ranieri, Stancanelli e Zannoni

Premio Campiello 2022, la sfida è aperta: in lizza i cinque romanzi di Bacà, Pascale, Ranieri, Stancanelli e Zannoni
Le storie di piante che nel romanzo di Antonio Pascale riescono a spiegare i comportamenti di donne e uomini alla ricerca di una disperata felicità. Il racconto di una...

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Le storie di piante che nel romanzo di Antonio Pascale riescono a spiegare i comportamenti di donne e uomini alla ricerca di una disperata felicità. Il racconto di una faina che nelle pagine di Bernardo Zannoni vede la sua vita prendere sempre di più la forma di quella umana. La parabola di un imprenditore protagonista degli anni '80 tracciata da Elena Stancanelli che nell'epica di un tuffo fa risaltare l'ansia per il rischio. Le ossessioni e gli amori di una donna che Daniela Ranieri colloca nei contorni della grande città. L'esplosione di una rabbia violenta e sconosciuta descritta da Fabio Bacà che da un pretesto banale arriva rivelare gli aspetti più oscuri dell'animo. A ben vedere, le trame dei cinque romanzi che si contenderanno il Premio Campiello 2022 - cerimonia alla Fenice di Venezia, presentata da Francesca Fialdini e Lodo Guenzi in diretta su Rai 5 dalle 20,45 - potrebbero incrociarsi e così comporre una sorta di opera unica segnata da interrogativi di fondo sul senso e sul valore dello stare al mondo oggi, in un tempo sbandato e incerto, inquieto e tormentato.

Chissà se a questo canone della contingenza hanno guardato i giurati tecnici, diretti da Walter Veltroni, che hanno selezionato i finalisti in lizza per la statuina, sottoposti al voto popolare per decretare il vincitore della sessantesima edizione della competizione letteraria: Nova di Bacà (Adelphi), La foglia di fico di Pascale (Einaudi), Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Ranieri (Ponte alle Grazie), Il tuffatore di Stancanelli (La nave di Teseo) e I miei stupidi intenti di Zannoni (Sellerio). Questa sera uno di questi titoli succederà nell'albo d'oro della manifestazione promossa dagli industriali veneti a L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (Bompiani), vincitrice l'anno scorso. Si saprà al termine della serata nel corso della quale verrà pure assegnato il riconoscimento alla carriera a Corrado Stajano, l'autore di Il sovversivo, Africo e Un eroe borghese, il cronista che ha documentato fatti e misfatti di oltre mezzo secolo italiano, il testimone di un itinerario lungo e complicato scandito dagli ultimi eloquenti titoli Destini, Eredità e Sconfitti che lo hanno condotto alla vigilia dei suoi 92 anni da festeggiare il prossimo 24 settembre. 

Il Premio Campiello, per il meccanismo di voto che consegna la parola decisiva alla giuria popolare, sfugge ai pronostici altrimenti dominati dalle logiche editoriali. Bacà è stato tra i sette finalisti allo Strega dove pure Pascale ha ben figurato tanto ad accreditarsi ora di buone credenziali di successo. Il romanzo di Stancanelli pone al centro il profilo di Raul Gardini. L'intreccio di Ranieri ha tratti di ironia riuscita. Zannoni, esordiente, individua un tema che dialoga con quello di Pascale e attraverso la natura parla degli uomini. Certo è che dopo lo Strega a Spatriati di Mario Desiati (Einaudi) e il Viareggio-Répaci che per la narrativa è andato a Niente di vero di Veronica Raimo, per la poesia a Prima di nascere di Claudio Damiani (Fazi) e per la saggistica a L'ultima immagine di Silvia Ronchey (Rizzoli), l'appuntamento con il Campiello chiuderà la stagione di Premiopoli magari stimolando qualche riflessione complessiva sullo stato della scrittura italiana del momento.

Con una qualche attenzione anche a quanto si muove nell'ambito degli esordi il premio veneziano per l'opera prima 2022 andrà a Altro nulla da segnalare di Francesca Valente (Einaudi) e all'interno della generazione dei ventenni a cui è dedicata la sezione giovani. Qui è in finale il ventunenne Salvatore Lamberti di Scisciano che con Cenere veloce, manco a dirlo un racconto di ricordi, rimpianti e domande esistenziali, è in gara assieme a Il silenzio delle terre arse al sole di Luca Maggio Zanon, La tela scomparsa di Niccolò Alessandro Tavian, Slabbrare di Anastassija Sofia Tortorici e La spartenza di Alberto Bartolo Varsalona. Chissà se tra loro qualcuno riuscirà a fare il passo in avanti. 

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Il Mattino