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Rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura: ecco il parterre che ha assistito al Premio Matilde Serao 2023 organizzato da «Il Mattino» nella giornata inaugurale del «Campania libri festival». Nelle prime file del teatro di corte di Palazzo Reale c'erano, tra gli altri, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Armida Filippelli, assessore alla Formazione professionale della Regione, poi l'ex governatore e sindaco Antonio Bassolino con Anna Maria Carloni; l'avvocato Vincenzo Siniscalchi; lo scrittore Maurizio de Giovanni; l'avvocato Domenico Ciruzzi, già presidente del Premio Napoli; Luigi Grispello, presidente dell'Agis; Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano; Claudio Gubitosi, patron del «Giffoni film festival», prezioso partner della manifestazione sin dalla nascita; l'imprenditrice Marilù Faraone Mennella, esponente del consiglio di indirizzo del teatro San Carlo; Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli; Nunzio Fragliasso, capo della Procura della Repubblica di Torre Annunziata; Luigi Nave, senatore Cinquestelle e in commissione antimafia; assieme ad altri volti legati alla cultura e alla città da Laura Valente e Gianni Lepre ad Aldo de Chiara e Filippo Parisio.
«Ho partecipato con grande piacere al Premio Serao», ha commentato il sindaco: «Il riconoscimento alla Mazzucco e le parole di tante donne di valore e talento l'ho trovato pienamente rispondente all'era che stiamo vivendo: ciascuna delle protagoniste - Laurito, Molinari, Saponangelo e Giammattei - nel rispettivo campo di azione, sono indiscusse protagoniste del cambiamento in nome dei valori di libertà e inclusione che oggi vanno difesi e promossi più del passato». Per il primo cittadino «il modo migliore per ricordare Matilde Serao è proiettarsi nel futuro, quel futuro che stiamo provando a costruire a Napoli con grandi sforzi collettivi».
Per Bassolino «è un premio dedicato a Napoli perché Matilde Serao è Napoli e Il Mattino è parte fondamentale di questa storia, ce ne accorgiamo anche in sala, da un'atmosfera effervescente, calda, per nulla paludata». L'ex presidente della Regione, più volte sindaco, si è soffermato sul filo che unisce la cofondatrice del nostro giornale e la premiata: «Una grande storia che continua, nel nome di donna Matilde, fino a Melania Mazzucco. Napoli è spesso stata avanti, 130 anni fa aveva una donna a fondare e dirige un grande quotidiano: ha attraversato a attraversa momenti difficili ma ha sempre avuto una creatività straordinaria».
Siniscalchi è tornato sul senso del premio: «Una manifestazione interessante che valorizza una grande figura, del giornalismo e della storia culturale cittadina.
E poi ci sono loro, i giovani. Sono gli studenti della scuola che porta il nome della protagonista della giornata, l'istituto superiore Matilde Serao di Pomigliano d'Arco. È dall'anno scorso che la scuola organizza un proprio premio, «Matilde Serao. La storia costruisce il futuro», nella settimana del compleanno della scrittrice, il 7 marzo. Lo ha fortemente voluto la dirigente Luisa Patrizia Milo: «Fa parte della nostra identità e andava celebrata con una manifestazione a cui partecipano tutte le scuole del territorio. Siamo fieri di essere qui anche perché nelle classi dell'istituto promuoviamo la lettura dei giornali, a partire chiaramente da Il Mattino; è un momento fondamentale della formazione dei giovani». Le fa eco l'organizzatrice, la docente Roberta D'Ovidio: «Abbiamo voluto dedicare una settimana intera alla Serao, è una musa ispiratrice. Nasciamo come istituto magistrale e ora abbiamo anche il liceo linguistico, l'educazione a cui l'autrice di Il ventre di Napoli teneva tanto da noi è il primo valore. La facciamo leggere dal primo all'ultimo anno curricolare». Ed eccoli, i ragazzi, a parlare della figura a cui è intitolata la loro scuola: «Nel periodo in cui viveva la scrittrice e giornalista l'uomo era l'unico titolato a lavorare. Pensare che lei si faceva strada nel mondo della cultura facendone una professione, e in un universo tutto sommato nuovo come la stampa dà le vertigini», ha detto Francesco Conte. «Io credo che una persona come Matilde Serao sia necessaria in ogni epoca: un'intellettuale pronta alla polemica, capace di raccontare nei suoi scritti i problemi di una città. Traiamo la lezione fondamentale che ci tramanda: bisogna mettere in evidenza i problemi della società, quando i giornali lo fanno vale la pena di leggerli. Ho letto molti suoi libri e articoli, sembra incredibile siano passati oltre cento anni, è incredibilmente attuale», è la considerazione di Raffaele Iannuzzi, 16 anni. Gli studenti sembrano sentire davvero le parole dell'autrice: «Noi ci troviamo molto con le parole e lo stile che usava, percepiamo l'urgenza dei suoi messaggi».
Piccole donne Matilde crescono, come Arianna Romano, 17 anni, che ha scelto parole cariche di speranza: «Noi siamo una scuola principalmente al femminile e sentiamo molto forte la figura e il messaggio della Serao, prima di tutto come personaggio legato all'innovazione. Praticò diritti nel senso che aprì la strada alla dignità della donna, al valore di essere riconosciuta alla stregua dell'uomo. Donna libera, prendeva i mezzi di trasporto, viveva la città senza limiti. In lei ci vogliamo riconoscere, ci sentiamo le Matilde Serao del futuro».
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