«Sì, sono io, l’uomo preistorico, quello lì in alto a sinistra. Il vostro progenitore. Alpha inizia da me. Anzi, mettiamocelo subito bene in testa: Alpha...
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Mancava nel nostro panorama narrativo cittadino un emulo di P. K Dick. Ci prova il 42enne scrittore partenopeo Fabio Montagnaro – che nella vita insegna Impianti chimici alla “Federico II” - e che esordisce con “Alpha (pagg. 120, euro 9.90; Alter ego – Scatole Parlanti edizioni)” , proprio nel momento in cui in sala va "Blade runner 2049". Alpha non è un romanzo unico, senza bisogno di aggiunte: è un insieme di ventiquattro racconti - e di altri scritti - ognuno con diversi protagonisti. I concetti però sono comuni, e legano i racconti tra loro.
Partendo da un uomo preistorico, passando attraverso scultura e amore, nascita di lingua e parole, elezione di un Papa e decapitazione di un re, letteratura e scienza, pittura, adolescenza e tecnologia, storie di mestieri, viaggi ed amicizie, spunti filosofici ed erotismo. Per arrivare ad un robot collocato in un lontanissimo futuro. Tra i racconti, una “nota dell’autore” per indicare al lettore chi scrive e perché. Alpha, progenitore della specie umana riflette sulle leggi che regolano la natura ed il suo stesso agire. La traccia narrativa parte da qui e si estende fino ad un remoto futuro. Insomma una sorta di fantasy tecnologico come “L'invenzione di Morel” di Casares”. Ma l'impressione che se ne trae è che si stia parlando di cose molto reali: forse della nostra stessa vita.
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Il Mattino