Le proiezioni di Munari: dal Plart di Napoli all’Accademia di Reggio Calabria

Un’ambiente di proiezioni a luce polarizzata di Bruno Munari sarà visitabile fino al 27 ottobre all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria grazie ad un...

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Un’ambiente di proiezioni a luce polarizzata di Bruno Munari sarà visitabile fino al 27 ottobre all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria grazie ad un progetto di sperimentazione didattica , a cura di Miroslava Hajek,  fortemente voluto dal Prof. Marcello Francolini, partito dal Plart di Napoli nel 2018 in occasione della mostra “I Colori della Luce” . 

Un’occasione unica per il Sud Italia di conoscere il lavoro di uno degli artisti italiani più influenti al mondo, reso possibile a seguito di una digitalizzazione dei vetrini a luce polarizzata realizzati dagli stessi Hajek-Francolini.

Il progetto, presentato in occasione dell’Open Day dello scorso 7 ottobre, grazie al Presidente Maria Cerzoso e dal Direttore Piero Sacchetti, conduce il pubblico in maniera immersiva all’interno della questione critica ed esperenziale dell’opera d’arte contemporanea. 

Un viaggio di fuoriuscita dalla bidimensionalità della tela allo spazio reale, grazie alla innovazione delle sue proiezioni a luce polarizzata che dal 1955 non hanno mai smesso di influenzare gli artisti successivi sulle pratiche dell’arte ambientale e tecnologica. 

La storica dell’arte Hajek ha curato con il Prof. Marcello Francolini l’allestimento composto da un’installazione ambientale di Bruno Munari all’interno dell’Accademia.

Dipingere con la luce, smaterializzare l’arte attraverso l’uso di proiezioni di diapositive chiamate Proiezioni Dirette, portò Munari ad  incidere in modo determinante sui successivi sviluppi dell'Arte cinetica dell'Arte programmata.

Le proiezioni dirette e quelle polarizzate furono presentate per la prima volta nel 1953 a Milano nello studio di architettura B24, e poi nel 1955 al MoMA di New York.

Gli ambienti realizzati per mezzo di proiezione diretta o di proiezione polarizzata hanno anticipato soluzioni proprie delle video-installazioni multimediali e, di conseguenza, delle più recenti metodologie e linee di ricerca dell’arte interattiva, come il Mapping e la Kinect-Art.

“L’importanza della ricostruzione di un ambiente a luce polarizzata di Munari è un’evento eccezionale sia sul piano didattico che divulgativo per comprendere il fenomeno fondamentale della trasformazione dell’opera d’arte: le proiezioni a luce polarizzata che si pongono come anticipazione sugli sviluppi odierni dell’opera ambientale." Commenta Francolini. " Così Munari fonde materia e luce producendo delle opere la cui stessa contingenza vive tra reale e fenomenico." Conclude Hajek.

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Il Mattino