Rita Nardi, Liberi come il vento: è tempo di sequel

Dalle piattaforme di lettura online alle librerie, il successo della ventunenne tiktoker napoletana

Rita Nardi
L’editoria cambia e sempre più giovani pubblicano i loro scritti su piattaforme di scrittura on line sognando di venir notati e acquistati da grandi case editrici....

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L’editoria cambia e sempre più giovani pubblicano i loro scritti su piattaforme di scrittura on line sognando di venir notati e acquistati da grandi case editrici. Qualche volta succede davvero, come nel caso della quasi ventunenne napoletana Rita Nardi su Wattpad: dopo aver pubblicato nel 2022 in self publishing “Liberi come la neve” Garzanti ha ripubblicato il libro l’anno successivo, arrivando a più 60.000 copie vendute. Il suo nuovo lavoro è uno spin-off proprio di quel romanzo, “Liberi come il vento” (Garzanti, pagine 352, euro 16,90). 

Alla fine degli anni ‘90 i Navajo rappresentavano la tribù indiana più numerosa negli Stati Uniti, la loro cultura e le loro credenze erano state inevitabilmente contaminate dall’uomo bianco. Cosa ne rimanga oggi non è facile stabilirlo, forse brandelli. Ed è proprio tra i resti di quella gloriosa tribù che Rita Nardi ambienta il suo romanzo. Hurst Paytah è un giovane mezzosangue, suo padre era navajo, la madre no e per questo non era vista di buon occhio all’interno della riserva. Lui si è sempre sentito a metà, non del tutto indiano, ma neppure in grado di ignorare quella parte di sé. Indesiderato agli occhi della tribù quando i suoi genitori sono tragicamente morti, i problemi non caratterizzavano solo la parte navajo della sua vita, anche a scuola non erano mancate le prese in giro per i capelli lunghi e per il fatto che trascorresse tanto tempo nella foresta. Un’adolescenza difficile, per fortuna che c’era Nive, sempre al suo fianco con il suo sorriso timido e i guanti rossi, che gli aveva mostrato che la gentilezza può sciogliere anche il ghiaccio più duro e si può essere completi anche quando ci si sente a metà. Così Hurst aveva preso fiducia in se stesso e gradualmente conquistato la stima della tribù fino a essere scelto per divenirne il capo. 

Ma ora Nive è lontana per il college e grandi sfide si parano innanzi a lui. Un parassita ha attaccato gli alberi della riserva e sta mettendo in ginocchio l’economia della tribù che si basa sulla vendita della legna ai vicini. Piovono generosissime proposte di acquisto su quella terra che da sempre è appartenuta ai suoi antenati e che Hurst non vuole cedere. Così le proposte cessano e si passa alle minacce. Hurst non può piegarsi e imparando a credere in sé, collaborando con gli altri membri della tribù, dovrà tentare di capire da chi provengono quelle minacce per liberarsene. Riuscirà il giovane capo indiano a spiccare il volo come l’aquila grigia di un’antica leggenda Navajo?

Nardi parla del valore delle radici, le stesse a cui dice di sentirsi molto legata anche se non abita più a Napoli. 

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Il Mattino