E' morto per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l'infezione. Tra i primi, o...
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Contagiata anche la moglie dello scrittore Carmen Yanez, anche se in una forma più lieve. A metà marzo la donna aveva smentito che le condizioni di Sepulveda si fossero aggravate e, anzi, aveva parlato di un miglioramento.
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Autore di bestseller, Sepulveda, nato il 4 ottobre del 1949, viveva in Spagna, nelle Asturie, e lo scorso ottobre era stato festeggiato per i suoi 70 anni a Milano in un evento di Guanda, la sua casa editrice italiana.
Cresciuto in un quartiere proletario di Santiago del Cile a 13 anni sognava di diventare un calciatore ma l'incontro con Gloria, «la ragazza più bella del mondo» lo fece andare in un'altra direzione, verso la poesia che era la cosa che lei amava di più.
Nel 1979 in Nicaragua si era unito alle Brigate Internazionali Simon Bolivar. In Europa si era stabilito dopo la fine della rivoluzione, prima ad Amburgo e poi in Francia. «Sono un apolide. Ero ad Amburgo nel 1986 quando mi hanno rubato la cittadinanza» aveva raccontato nel 2017. Tra il 1982 e il 1987 è stato membro dell'equipaggio su una nave di Greenpeace.
Complessivamente nel nostro paese ha venduto oltre 5 milioni di copie. L'ultimo romanzo uscito in Italia, paese che amava particolarmente e che lo ha ricambiato con eventi e incontri sempre affollatissimi da un pubblico di ogni età, è 'La fine della storia' e l'ultima favola 'Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa'.
'Il vecchio che leggeva romanzi d'amore' è il suo primo libro pubblicato nel nostro paese, diventato subito un successo. Sono seguiti altri titoli memorabili come 'Diario di un killer sentimentale', 'Le rose di Atacama' e la prima favola 'Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare' diventata un film d'animazione per la regia Enzo D'Alo' che lo ha consacrato come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino