Massimo Bray lascia, il Salone del Libro di Torino senza una guida

Massimo Bray
Il Salone del Libro di Torino resta senza guida. Massimo Bray, ex ministro e attuale direttore generale della Treccani, ha annunciato le proprie dimissioni dalla presidenza della...

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Il Salone del Libro di Torino resta senza guida. Massimo Bray, ex ministro e attuale direttore generale della Treccani, ha annunciato le proprie dimissioni dalla presidenza della Fondazione Circolo dei Lettori, l’ente cui è stata affidata l’organizzazione della prossima edizione dalla buchmesse. «Ragioni strettamente personali», fanno sapere il governatore Sergio Chiamparino e la sindaca Chiara Appendino, «dispiaciuti» per la scelta ma già al lavoro per individuare il sostituto più adatto.


«Massimo è stato il primo a mettere la faccia nel momento di maggior difficoltà per il Salone del Libro, ed è stato protagonista ed artefice, insieme a Nicola Lagioia e al resto della squadra, delle due ultime edizioni di grande e innegabile successo», sottolineano il presidente Chiamparino e l’assessora regionale alla Cultura, Antonella Parigi. «Ci auguriamo che in futuro possa continuare a collaborare con la nostra manifestazione», aggiungono, dicendosi «impegnati a garantire una soluzione adeguata alla sfida che il Salone del Libro deve affrontare, senza interruzioni di sorta e senza pregiudicare in alcun modo l’attività che il Circolo sta già svolgendo per preparare la nuova edizione».

«Seppur a malincuore e ringraziandolo per il prezioso lavoro svolto fino ad oggi, non possiamo che rispettare le sue decisioni - aggiunge la prima cittadina -. Per la nostra kermesse libraria internazionale è certo una perdita importante, ma l’organizzazione dell’edizione 2019 prosegue di concerto con tutte le istituzioni». Stupito dell’addio è Lagioia, che del Salone del Libro è il direttore editoriale. «Spero ancora non sia vero, perché la nostra è una grande squadra. Se invece dovesse confermare le dimissioni, ne sarei davvero dispiaciuto», commenta. «Sono comunque convinto che il Salone ce la farà - sottolinea -: abbiamo una squadra vincente, con la quale ho lavorato tutta l’estate alla prossima edizione, e la fiducia del pubblico e degli editori. Spero davvero che per la nostra manifestazione tanto amata questa sia l’ultima turbolenza».


L’individuazione del sostituto di Bray si aggiunge ai tanti impegni, per il Salone del libro, di questo autunno. È atteso entro settembre il bando per la messa in regola dei dipendenti della Fondazione per il Libro, ora in liquidazione; dodici persone sospese dall’incarico e ricollocate al momento in altri enti pubblici. Proseguono intanto la messa in liquidazione, con la valutazione di debiti e crediti da parte del liquidatore, Maurizio Gili. E c’è da affrontare anche la delicata questione del marchio Salone del libro.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino