Era largamente prevedibile il risultato del referendum indetto fra i lettori de «Il Mattino» circa la commedia di Eduardo De Filippo da loro preferita: delle oltre duemila...
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Un risultato largamente prevedibile perché «Natale in casa Cupiello» è, insieme, la commedia più emblematica di Eduardo, quella che lui ha in pratica recitato per tutta la vita e, di conseguenza, quella più nota e più popolare. Basterebbe, in proposito, ricordare quanto successe nel '76, in occasione del ritorno di Eduardo a Napoli dopo due anni d'assenza.
Per debuttare alla Mostra d'Oltremare, nell'ambito del Festival nazionale dell'«Unità» (e perciò in un'occasione significativa anche sotto il profilo politico, visto che a Napoli s'era insediata una giunta guidata per la prima volta da un sindaco comunista, Maurizio Valenzi), Eduardo scelse per l'appunto «Natale in casa Cupiello». E di ciò che si verificò nel corso delle repliche al San Ferdinando, i giornali furono costretti ad occuparsi a livello nazionale.
Pur di accaparrarsi un biglietto, i napoletani fecero la fila dalle dieci di sera alle dieci di mattina, perfino sotto la pioggia; e davvero d'oro furono gli affari del bagarini, senza contare le lettere di raccomandazione spedite al teatro da personaggi influenti (anche da qualche ministro) perché si trovasse una poltrona o uno strapuntino purché fosse per i loro protetti.
Del resto, non è un caso che un regista come Antonio Latella, uno dei rappresentanti dell'avanguardia più spinta, abbia puntato - per accostarsi a Eduardo De Filippo in occasione del trentesimo anniversario della sua morte - proprio su «Natale in casa Cupiello». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino