Nella serata di ieri, nell’area espositiva di Spazio Paestum è stata inaugurata la mostra “Tracce”. L’evento è dedicato alla valorizzazione...
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L’ispirazione nasce dall’osservazione delle tracce archeologiche del territorio di Paestum, e più in particolare la sua forma evoca un frammento di acquedotto romano. Si tratta, quindi, di una sintesi tra due dei simboli più rappresentativi dell’italianità: gli spaghetti e l’architettura classica.
Il materiale scelto è il marmo, tanto caro agli antichi per ornare pavimenti, fontane e paramenti architettonici. Al Bianco di Carrara si affiancano, nella realizzazione dell’oggetto, varietà policrome come il Royal Beige, il Rosso Asiago, il Verde Guatemala, il Tropical Rose, il Sunny Oro e il Nero Marquinia. Martinelli e Venezia sono titolari di uno studio con sede a Milano e Palermo che si occupa di design del prodotto, allestimento, architettura e interni, indagando questioni come il rapporto tra la tradizione e il sapere locale, le proprietà dei materiali e le possibilità tecniche delle lavorazioni.
La mostra resterà aperta per tre mesi all’interno di Spazio Paestum, uno spazio espositivo nato da un’idea di Mario Scairato, con la collaborazione di Marina Santomauro. Le mostre sono a cura di Mario Scairato.
L’idea è di uno spazio attivo e accogliente che presenti ciclicamente mostre ed eventi di qualità, in relazione con il suo territorio e con i suoi tanti saperi culturali: un unico luogo mutevole e propositivo, che è anche la “casa” di Paestum Experience, un’operazione di branding che mira alla valorizzazione, al riconoscimento e alla comunicazione, strategica e culturale, del territorio di Capaccio Paestum, delle sue imprese nei settori del turismo, dell’agroalimentare, della cultura.
La mostra è visitabile dalle 9.30 alle 21.30, dal venerdì alla domenica.
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Il Mattino