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Sono Stefano Maria Toma.Ogni tanto arriva una buona notizia. E lultima in ordine di tempo è quella del Senato che il 19 maggio ha approvato la legge che condanna da 5 a 15 anni i reati contro lambiente e il paesaggio, definiti ecoreati.
Noi a Napoli possiamo menare un po di vanto per essere stati i primi e poi rammaricarci di ciò che è stato perpetrato sul nostro territorio. Proprio una sessantina di anni fa, agli inizi degli anni 50, lallora presidente della Repubblica, il piemontese economista liberale Luigi Einaudi, soggiornando a Villa Rosbery, lanciò unaccusa contro i costruttori edili che utilizzando i soldi pubblici scempiavano il territorio. Di lì a qualche anno il cinema di Francesco Rosi (Le mani sulla città) diede fiato ad una denuncia di grandissima eco e successivamente il giornalista-scrittore Nicola Pugliese col suo romanzo (Malacqua) si soffermò sulla estrema porosità di una collina sempre più franabile a causa della pioggia che metteva a nudo i guasti di una urbanizzazione selvaggia.
Napoli ha vissuto leterno paradosso: essere stata la prima a levare i primi Jaccuse! e lultima nella classifica della devastazione (Posillipo, Vomero, Arenella e altri suoi territori). Ecco anche perché qui da noi dobbiamo esultare più di altri per la legge contro gli ecoreati.
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Il Mattino