Il caso Reggia di Caserta: quando i sindacati dimenticato i doveri e al loro posto ci ficcano il parassitismo

Il caso Reggia di Caserta: quando i sindacati dimenticato i doveri e al loro posto ci ficcano il parassitismo
Gentile Direttore sono Stefano Maria Toma. Come lettore del Mattino, e come napoletano, sono particorlamente orgoglioso di come è scoppiata la questione...

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Gentile Direttore sono Stefano Maria Toma. Come lettore del Mattino, e come napoletano, sono particorlamente orgoglioso di come è scoppiata la questione della Reggia di Caserta con i  sindacati a denunciare il nuovo direttore bolognese perché lavora troppo “attentando così alla sicurezza della struttura”. Non so se piangere o ridere. Al primo moto corrisponde la mia personale gratitudine per quei  sindacalisti  che, da Di Vittorio a Lama, hanno di fatto creato una cosciente e  moderna classe di lavoratori dipendenti.


Eravamo tutti consapevoli che il “padrone delle ferriere” doveva smetterla di fare giochi e giochini per difendere i propri dadi. E d’altronde  i sindacati, oltre a tutelare la linea del contratto, instillavano via via nei lavoratiori il senso dei propri diritti e dei propri doveri. Il che non è poco. Ma negli ultimi tempi quei sindacati sembrano una razza in via di estinzione. Spesso, e ciò accade soprattutto nel settore pubblico, hanno dimenticato i doveri e al loro posto ci hanno ficcato il parassitismo. Per fortuna, al buon giornalismo  di casa nostra, è seguita una voce all’unisono di condanna sia del governo sia della leader del maggior sindacato. Non tutto è perduto. 

Stefano Maria Toma
@stefanomtoma
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Il Mattino