OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Noi donne, lo impariamo in fretta: che è meglio non girare da sole per strada, che è meglio farsi accompagnare da qualcuno. Che sul treno è meglio sedersi vicino a famiglie coi bambini. Che la nostra paura vale meno di niente. Lo impariamo in fretta e lo impariamo da ragazze, alla scuola media o forse anche prima, quando i ragazzi si sentono autorizzati ad allungare le mani, quando per strada gli uomini ti gridano parole che neppure conosci». Inizia così la lettera aperta di Se non ora quando a sostegno delle ragazze e delle donne che a Rimini, durante la adunata degli alpini, hanno rotto ogni indugio per presentare una denuncia contro molestie a sfondo sessuale.
«Quando la stampa affronta la questione, come avvenuto per l’adunata degli Alpini, spesso parla di “complimenti”.
Purtroppo sono molti gli episodi che portano all’onore delle cronache il fenomeno delle molestie verso le donne, come successo per i festeggiamenti del Capodanno a Milano. Tutto viene affidato alle indagini, alle denunce, che nel nostro paese sono possibili solo quando si arriva alla violenza fisica. «Purtroppo in Italia il fenomeno delle molestie verbali agite da sconosciuti, anche in gruppo, non è definita come reato».
Il cosiddetto catcalling, può essere contrastato solo da un cambiamento profondo della società. In molti paesi negli ultimi anni la legislazione ha cercato di muoversi nella direzione di una maggiore tutela delle vittime e del contrasto alla cultura violenta e sessista che sta alla base del fenomeno (in Francia, ad esempio, il reato è definito da un decreto del 2018).
Leggi l'articolo completo suIl Mattino